Il Consiglio Comunale esprime voto favorevole allâinserimento del Comune di Dorgali nella perimetrazione prevista per lâattivazione della Zona Franca ai sensi della Legge Regionale del 2 agosto 2013, n. 20.
Una risposta positiva allâistanza del Presidente della Regione ed unâazione avvallata dalla delibera dellâ11 dicembre 2012 che individuava la zona doganale dellâintero territorio di Dorgali con le aree collegate e collegabili ai porti di Arbatax e Olbia. Questi passaggi secondo il Sindaco Angelo Carta «... faranno da supporto ad unâaltra delibera, quella dellâistituzione della zona franca al consumo ... Non è certo la panacea di tutti i mali ma ci muoviamo verso unâoppurtunità di sviluppo per la Sardegna!»
Ora, avete presente quella sensazione che si prova quando si arriva alle ultime pagine di un libro e si intuisce un âto be continuedâ o peggio ancora un finale non gradito? Ecco, questo forte senso di sospetto e disorientamento spicca tra le parti, ossia tra cittadini ed istituzioni.
Non vorrei aggiungere grovigli allâimmensa matassa di tesi, di leggi e di numeri che si sviluppano e si intrecciano su questo argomento, vorrei solo più chiarezza!
Dite la verità , anche voi avrete sicuramente più di qualche dubbio? Nessuno sembra rispondere alle vostre domande, non con la malvagia intenzione di tenervi allâoscuro o per lâinsana propensione di non voler diffondere il proprio sapere. Piuttosto sembra che nessuno conosca la zona franca in tutti i suoi aspetti.
Oggi Dorgali approva una delibera con valore di diritto, al contrario dellâ11 dicembre 2012 quando lo stesso Consiglio Comunale decise di prendere atto della situazione e chiedere un segno alla Regione conferendo a quellâistanza un valore puramente politico.
La richiesta di zona franca al consumo a questo punto ha bisogno di un D.P.C.M. per andare avanti e, anche per il Sindaco, sorgono diversi dubbi sulla possibilità del Comune di sovrastare il D.P.R. n. 633 del 26 ottobre 1972 che disciplina i termini relativi allâIVA (lâimposta sul valore aggiunto). I contrasti nascono per il fatto che la nostra Isola è una Regione a Statuto Speciale ma soprattutto per la modifica degli articoli 117/118/119 della Costituzione che hanno trasferito determinate competenze dalle Regioni ai Comuni, tra questi la prima potestà del sindaco anche con le leggi fiscali, come spiegato dalla Dott.ssa Randaccio il 31 agosto a Dorgali.
Queste le leggi, le date e i passaggi più significativi che, a grandi salti, hanno fatto evolvere e modificare il tema:
- Zona Franca Integrale. Un diritto acquisito alla fine della âII guerra mondialeâ, nel 1948 con il Trattato di Parigi.
- Legge Costituzionale 26 febbraio 1948, N. 3. Approva lo Statuto Speciale della Regione Autonoma della Sardegna.
- Statuto Speciale Regione Sardegna, Art. 12. âIl regime doganale della Regione è di esclusiva competenza dello Stato. Saranno istituiti nella Regione punti franchi (6)â
- Decreto Legislativo 10 marzo 1998, n. 75. âNorme di attuazione dello Statuto Speciale della Regione Sardegna concernenti lâistituzione di zone francheâ. Art. 1 Identifica i punti nei porti di Cagliari, Olbia, Oristano, Porto Torres, Portovesme, Arbatax ed in altri porti ed aree industriali ad essi funzionalmente collegate o collegabili.
- Legge Costituzionale n° 3 del 18 ottobre 2001 modifica il TITOLO V della Costituzione italiana operando una nuova e diversa ripartizione delle competenze normative tra Stato, Regioni ed Enti locali.
- Anno 2012. LâAvv. Scifo e la Dott.ssa Randaccio danno vita ad un movimento popolare con un unico preciso interesse, la Zona Franca Integrale.
- 11 dicembre 2012 il Comune di Dorgali istituisce la zona franca nel proprio territorio.
- 281 Comuni della Sardegna deliberano a favore della zona franca.
- Deliberazione della Regione Sardegna N. 9/7 del 12.2.2013. âAttivazione della zona franca nel territorio dellâIsola di Sardegna e le sue isole minori circostanti.â
- 1° giugno 2013 a Cagliari si parla di perimetrazione sicuri dei diritti e delle leggi dalla nostra parte.
- 24 giugno 2013 si manifesta a Roma senza perimetrazione, si perde così lâoccasione di un tavolo di discussione sul concreto con il Governo.
- Legge Regionale del 2 agosto 2013, n. 20 la risposta del Consiglio Regionale a dieci anni di inerzia, senza contare gli altri 50 dal 1948. LâArticolo 1 restituisce la competenza in materia da Regione a Stato (con D.P.C.M.) riservando alla Presidenza della Giunta Regionale la facoltà di delimitare i limiti geografici della Zona Franca per proporla al Governo ma dando una scadenza.
- 15 settembre 2013 limite di tempo imposto ai singoli Comuni per fare unâistanza ed entrare a far parte della perimetrazione prevista dallâultimo progetto regionale.
- 1° ottobre 2013 termine previsto per raccogliere e definire la delimitazione perimetrale da parte della Regione altrimenti il compito spetterà al Prefetto.
- D.P.C.M. âDecreto del Presidente del Consiglio dei Ministriâ. Ciò che serve per attivare e rendere operativa la delimitazione stabilita del D.L. 75/98.
- 11 settembre 2013 si constata lâimpossibilità della Sardegna di istituire un regime di zona franca integrale, lâeuroparlamentare Barracciu dichiara che il Parlamento europeo ha approvato il nuovo Codice doganale dellâUnione europea con il testo uscito dallâaccordo interistituzionale con la Commissione e il Consiglio dei 28 capi di Stato e di Governo.
La materia in questione deve essere trattata con più determinazione. Troppe parole, troppe leggi fanno da contorno e non permettono una visione nitida e chiara.
Un comune cittadino cosa può fare per uscire fuori da questa situazione ombrosa e poco rassicurante? Perché ricordiamolo, i Comitati Pro Zona Franca, da oltre un anno promotori di un argomento che dovrebbe essere di competenza istituzionale, sono costituiti da cittadini, gli stessi che dovrebbero essere tutelati da chi sta al governo e che pare non voglia prendere una decisione in merito.