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Quello che c’è da sapere in caso di danneggiamento delle scaffalature industriali

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La progettazione delle scaffalature industriali non considera in maniera specifica danni sui componenti principali della struttura, come ripiani, montanti e travi, che principalmente sono dovuti all’utilizzo e al carico di questa.

Al fine di mantenere in perfette condizioni la struttura, ci si rimanda alla normativa di riferimento EN15635 per la sicurezza dei sistemi di stoccaggio in acciaio, ed è richiesto al cliente di testare con visite periodiche il livello di integrità della struttura.

All’interno della normativa viene specificato che qualora si provvedesse alla sostituzione di un componente, è buona norma comunicare alla ditta produttrice la spedizione della parte stessa. Questa direttiva è giustificata dal fatto che la riparazione di componenti danneggiati deve essere approvata dal fornitore della
scaffalatura.

Non è raro infatti che i componenti danneggiati vengano riparati invece che sostituiti, questa è una pratica che va contro le direttive imposte dalla normativa, che invece raccomanda la sostituzione del pezzo, e non la riparazione. Secondo la norma per la sicurezza dei sistemi in acciaio, è difficile applicare un controllo di
qualità della struttura, ed è per questo motivo muoversi in secondo i riferimenti della normativa, agendo in accordo con il produttore, per garantire la massima sicurezza e integrità della scaffalatura.

Riparazione del montante

Esistono diverse maniere per effettuare una riparazione di un montante, di seguito siamo ad elencarne tre, precisando che è comunque metodo non consigliato dal produttore, in quanto nel lungo termine queste accortezze potrebbero causare complicazioni più gravi alla struttura stessa.

Uno dei principali vantaggi in una riparazione veloce sarebbe quella di non smontare e scaricare la spalla per installare i nuovi montanti. Sebbene questo potrebbe essere un intervento economico sia in termini di spesa che di rapidità di intervento.

Sostituire il montante

Il possessore e utilizzatore finale è il diretto responsabile della sicurezza della sua azienda e del luogo in cui i lavoratori, il personale, e in generale le persone, si muovono al suo interno. Le caratteristiche che possiede una scaffalatura, possono modificarsi in seguito alla sostituzione o riparazione di parte di essa, e non essere più in linea con i test effettuati in sede di produzione da parte del produttore. La stessa cosa vale per le capacità di carico, le quali possono non rispecchiare quelle originarie.

Sulla base di queste considerazioni dobbiamo avere ben chiaro che l’azienda che intende apportare modifiche alla struttura della scaffalatura, è responsabile al 100% degli effetti che ne potrebbero conseguire, come calo di portata, della resistenza, del bilanciamento. Consapevole del fatto che capacità di carico e garanzia potrebbero anche cessare, o da considerarsi nulle, nel momento in cui una parte terza effettui manutenzioni o riparazioni post acquisto.

E’ proprio per questa ragione che la normativa sostiene che il componente danneggiato dovrebbe essere sostituito dal produttore e non riparato, perché sarebbe estremamente difficile misurare la qualità della riparazione su un componente piegato a freddo.

Questo al fine di tutelare l’integrità della struttura, e garantire sia al personale di potersi muoversi all’interno di ambienti sicuri per la propria incolumità.

Così come prevedono le linee guida per la salute e la sicurezza dell’immagazzinamento e nelle scaffalature dell’Health and Safety Executive Guidline on Warehousing and Storage.

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