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MOTORIZZAZIONI SARDEGNA. Il Ministero non decide e rinvia ancora

Dopo la denuncia di Confartigianato il caso arriva in Commissione Trasporti della Camera ma è silenzio da Del Rio

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Nessuna decisione è stata presa dal Ministero dei Trasporti sulla gravissima situazione delle Motorizzazioni della Sardegna e che Confartigianato Trasporti Sardegna ha denunciato due settimane fa al Ministro Del Rio.

E’ questo, in breve, ciò che è emerso dall’incontro che Confartigianato Trasporti ha avuto, al Ministero, con il Sottosegretario ai Trasporti e alle Infrastrutture, Simona Vicari.

L’Associazione degli Autotrasportatori Artigiani al Rappresentante del Governo ha posto con fermezza la questione delle strutture della Sardegna, sottolineando come “la situazione sia andata oltre il limite”. Inoltre, Confartigianato Trasporti ha chiesto che “la circostanza venga affrontata con urgenza e agli operatori dell’isola vengano date le giuste e concrete risposte perché gli uffici sono al collasso e a pagarne le conseguenze sono imprese e cittadini”.

Le questioni sono state recepite dal Sottosegretario Vicari che ha chiesto ai dirigenti del Ministero presenti di interessarsi ai casi specifici e organizzare incontri preparatori, anche con il Ministero del Lavoro, per trovare una strategia comune.

Nel frattempo il caso arriva anche in Commissione Trasporti della Camera. La Deputata sarda Romina Mura, ha infatti presentato una interrogazione che riprende la denuncia presentata al Ministro Del Rio da Confartigianato Trasporti Sardegna poche settimane fa.

In pratica il Ministero ha deciso di non decidere e di rimandare ancora una volta - sottolinea Giovanni Antonio Mellino, Presidente di Confartigianato Trasporti Sardegna e vicePresidente Nazionale dei Trasporti senza farci capire quali decisioni intenda concretamente prendere il Governo, con quali tempi e con quali risorse umane ed economiche”.

La situazione del “collasso” delle Motorizzazioni di Sassari, Nuoro, Oristano e Cagliari è stata denunciata due settimane fa, al Ministro Del Rio, da Confartigianato Trasporti Sardegna attraverso una lettera che a oggi non ha ottenuto alcuna risposta. A livello Parlamentare, ricordiamo che prima dell’intervento della Mura, il Deputato sassarese Nicola Bianchi, aveva presentato una dettagliata Interrogazione Parlamentare.

Confartigianato descrisse “l’insostenibile condizione in cui si trovano a operare imprese di trasporto e autoscuole” e chiese “un immediato, improrogabile e inderogabile intervento a tutela del sistema dei trasporti delle merci e delle persone e di tutta la popolazione della Sardegna”. Nella missiva, l’Associazione ricordò anche i lunghissimi tempi delle varie “operazioni”: più di 6 mesi per le immatricolazioni “conto terzi”, almeno 13 per le revisioni, e altri 6 per gli esami delle patenti di guida.

Alle Unità Territoriali nelle 4 province, a tutt’oggi mancano 15 operatori. Nell’ipotesi di uno spostamento del personale da altri enti Statali, come le ex Province, questo, per svolgere le corrette operazioni, dovrebbe essere formato e successivamente abilitato.

Nei prossimi giorni – anticipa Mellino - come Associazione di Categoria faremo una profonda riflessione relativamente a come affrontare il problema e a come intervenire ulteriormente”. “Nel frattempo – auspica in conclusione il Presidente di Confartigianato Trasporti - attendiamo l’intervento in prima persona anche di tutti gli altri Parlamentari della Sardegna, di tutti gli schieramenti, per la risoluzione di questa problematica che interessa tutti i sardi: imprenditori, responsabili di autoscuole e cittadini”.

 

Atto Camera
Interrogazione a risposta in commissione 5-09172

presentato da

MURA Romina

testo di

Giovedì 14 luglio 2016, seduta n. 654

Mura— Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che: 
il sistema delle motorizzazioni della Sardegna, come denunciato in più occasioni e da più parti, è oramai al collasso; 
le imprese di trasporto e le autoscuole dell'isola operano in una condizione insostenibile che richiede un immediato, improrogabile e inderogabile intervento a tutela del sistema dei trasporti delle merci e delle persone e di tutta la popolazione della Sardegna; 
a oggi occorrono più di 6 mesi per le immatricolazioni «conto terzi», almeno 13 per le revisioni, e altri 6 per gli esami delle patenti di guida;
questa situazione sta mettendo in ginocchio le aziende, le autoscuole e i cittadini costringendoli, in molti casi, anche all'inoperatività; 
da più di un anno e mezzo, infatti, le motorizzazioni di Sassari, Cagliari, Nuoro e Oristano si trovano a operare con un livello di personale talmente «residuale» da non riuscire a garantire, in tempi «consoni e certi», operazioni come revisioni, collaudi, immatricolazioni, variazioni ed esami patenti; 
l'impegno del Governo del passaggio di 14 unità di personale in comando dalle province non si è mai realizzato e il sistema oramai si avvia, velocemente, alla completa paralisi; 
le imprese, con enormi difficoltà, riescono a prenotare operazioni che poi vengono svolte dagli addetti della motorizzazione anche dopo 1 anno, come nel caso dei collaudi: questi vengono fissati dopo molti mesi costringendo gli autotrasportatori a non utilizzare i mezzi con la conseguente perdita delle commesse esponendo le aziende a un alto rischio di fallimento; 
anche la parte relativa alle patenti (esami, rinnovi e recupero punti) ha tempi non più sostenibili, andando a incidere pesantemente anche sul resto dei cittadini; 
anche le autoscuole vivono una situazione analoga: per poter svolgere regolarmente gli esami, queste devono provvedere, autonomamente, sia alla ricerca di commissari esterni dall'isola, non essendo disponibili quelli interni, sia alla loro retribuzione; 
tutto sorge a seguito dell'entrata in vigore della legge di stabilità del 2014 (articolo 1, comma 94), che ha ritrasferito al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, le competenze relative alla gestione degli albi provinciali degli autotrasportatori, a suo tempo, delegata alle amministrazioni provinciali. Il suddetto comma, infatti, recita «(...) Le funzioni relative alla cura e alla gestione degli Albi provinciali degli autotrasportatori di cose per conto di terzi sono svolte dagli Uffici periferici del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti con le risorse umane disponibili a legislazione vigente. Entro e non oltre sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, le funzioni di cui al presente comma sono trasferite con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, comprese le relative risorse finanziarie da destinare al funzionamento degli Uffici...»; 
il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri dell'8 gennaio 2015, ha poi dato attuazione alla norma e ha avuto seguito attraverso un accordo nella Conferenza unificata Stato — regioni — autonomie locali del 23 aprile 2015. Tale accordo prevedeva sei mesi per la transizione dagli uffici provinciali a quelli ministeriali; 
l'entrata in vigore delle norme, da subito, mise in evidenza le diverse problematiche a causa della necessità di spostamento delle competenze, delle funzioni e, soprattutto del personale, e contestualmente, anche fisicamente delle pratiche da una sede (quella provinciale) a un'altra (quella degli uffici periferici del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, le motorizzazioni); 
la Sardegna è già pesantemente penalizzata dal punto di vista delle infrastrutture, dei servizi e dei collegamenti con la penisola –: 
quali iniziative urgenti intenda adottare a tutela dei trasporti delle merci e delle persone e di tutta la popolazione della Sardegna, assicurando al sistema delle motorizzazioni della regione, oramai al collasso, piena operatività; 
se non ritenga doveroso dare seguito all'impegno assunto dal Governo nel 2015 che prevedeva il passaggio di 14 unità di personale in comando dalle province; 
quali ulteriori iniziative intenda intraprendere a tutela delle imprese di trasporto e delle autoscuole dell'isola, visto che da più di un anno e mezzo le motorizzazioni di Sassari, Cagliari, Nuoro e Oristano si trovano a operare con un livello di personale talmente residuale da non riuscire a garantire, in tempi consoni e certi, operazioni come revisioni, collaudi, immatricolazioni, variazioni ed esami patenti. (5-09172)

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