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Angelo Carta: "Ma di che cosa si è parlato a Dorgali e Gonone in questi cinque anni?"

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La Redazione copia e incolla tra le news del quotidiano il post condiviso ieri dal Sindaco di Dorgali sull'account facebook Angelo Carta. Una lettera rivolta a tutti i cittadini che annuncia la volontà di organizzare un incontro pubblico "dove ognuno potrà farmi la domanda che vuole sull’argomento che vuole su qualunque cosa abbia in mente che riguarda l’amministrazione del nostro paese". 

Di cosa hanno parlato e di cosa parlano i Dorgalesi in questi cinque anni? 
Hanno parlato di società mista, di centro del promozione del territorio (il famoso palazzo diventato ecomostro), dell’hotel smeraldo, della gestione dei siti, del porto, di oddoene, di bitas e del lavoro che manca. Hanno protestato e si sono ribellati davanti a sos dorroles devastata che sembrava non sarebbe mai tornata la spiaggia nota e amata dai dorgalesi. Ma oggi è come prima solo più sicura di prima .
Hanno parlato dei box del porto, dei bagni e delle docce in viale palmasera, della scuola di Gonone in ristrutturazione e del parco dell’acquario più bello. Parlano dell’ampliamento dell’acquario.
Parlano dell’ampliamento del porto che piace e non piace che incoraggia e fa paura.
Parlano dei marciapiedi all’entrata di Gonone a qualcuno piacciono ad altri no.
Discutono della rotonda di Corso Umberto, dei marciapiedi delle circonvallazioni e di corso Umberto che sta crollando.
Parlano della strada per galleria vecchia ammirando o criticando s’impredadu.
E parlano della casa della Signora Francesca Mulas (Zia Zizza Mulas) che è diventata una mediateca.
Parlano della piazza di chiesa rifatta, di via Cagliari rifatta. Del puc che ancora non è andato in consiglio comunale. 
E parlano di Cinesi e di Arabi che forse vogliono investire da noi.
Parlano del golf qualcuno con rimpianto perché non si è fatto qualcun altro contento per il fallimento di un’idea che considera balzana. Dell’avio superficie che potrebbe diventare un aeroporto e della galleria di littu come una promessa mancata. Parlano bene o male dell’area marina protetta. 
E parlano parlano parlano e scrivono scrivono scrivono.
Si è discusso nei bar, nelle cantine, per strada, in piazza e ovunque di cose importanti non banali. Se n’è parlato con animosità, con serenità, adirati e calmi. Sobri e ubriachi. Informati e non informati consapevoli e inconsapevoli. Con pregiudizio e con una giusta opinione. Senza voler arrivare a niente oppure per contribuire nel fare o distruggere per non fare.
Ma se ne è parlato e scritto su fb e sui social.
I dorgalesi hanno avuto di che discutere in riguardo al loro paese, al loro futuro al loro territorio.
E ancora ne hanno di che discutere. Di buche aperte, di strade dissestate, di lavori da fare grandi e piccoli e di tante altre cose che ora mi sfuggono. Parlano di cosa vorrebbero e di cosa hanno conquistato e di cosa hanno perso. Parlano del presente e del futuro.
E parlano del sindaco: bonu o malu, de che toddere de lassare da abbattere o da conservare.
Ne parlano male altri bene, altri stufi di questo sindaco altri preoccupati di cosa potrà arrivare dopo, altri sollevati se non si candida altri pronti a sostenerlo se si ricandida.
Parlano degli assessori bravi o meno bravi, stanchi o riposati in forma o distrutti, efficienti oppure no.
Parlano del Consiglio Comunale.
Parlando di questi parlano di se stessi delle loro aspirazioni, dei loro desideri.
Un paese per il quale Luciano Piras nella Nuova Sardegna del 10 gennaio 2016 ha scritto: “Se tutti i paesi della Sardegna fossero come Dorgali tutta la Sardegna starebbe meglio”
Ed è questo il paese che ogni amministratore vorrebbe avere.
E io ce l’ho. Per dieci anni negli ultimi 15 l’ho avuto. E adesso può anche bastare a me e a voi ed è bello vi assicuro aspettare la decisione che prenderete per il prosieguo perché morto un papa se ne fa un altro e finito un sindaco se ne elegge un altro.
Grazie a tutti per come siete. Grazie per il sostegno che mi avete dato e anche per le critiche. 
E scusate perché non sempre ho avuto la capacità di sopportare, ma si va avanti perché il confronto con tutti voi è la cosa fondamentale senza la quale nulla è possibile.
Ma credo che sia giusto anche vedersi per parlare guardandoci negli occhi. Credo anche che molti dopo aver battuto un commento su una tastiera aspettino l’occasione di incontrarmi e dirmi quello che pensano con franchezza e senza remore. Per poter dire a se stessi e agli altri che esiste un mondo oltre la tastiera dal quale non si vuole fuggire preferendo la comoda poltrona davanti al computer.
E’ per questo che propongo a tutti coloro che vorranno partecipare un incontro pubblico col sindaco.
Un incontro dove ognuno potrà farmi la domanda che vuole sull’argomento che vuole su qualunque cosa abbia in mente che riguarda l’amministrazione del nostro paese.
E io sarò felice, se potrò, di rispondere a tutti voi.

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