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La Settimana Santa a Dorgali, ieri e oggi

L’intervista ai nonni dei bambini della 5^ B di Via Lamarmora

La Redazione
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Come promesso qualche giorno fa dai piccoli giornalisti della Scuola Elementare di via Lamarmora che hanno voluto condividere con i nostri lettori le tradizioni dei parenti più anziani in Quaresima (link per l'articolo), ecco la ricerca che riguarda le usanze durante la Settimana Santa. Un periodo, questo, ancora vivo e attivo per la comunità dorgalese anche se alcune peculiarità si sono purtroppo affievolite o addiritura perse nel tempo.

Per fortuna ci sono i nonni e, da non sottovalutare, un'alta gradazione di curiosità nell'animo dei bambini che ringraziamo ancora per l'impegno ed il gusto provato nel domandare e nel voler apprendere, memorie da non perdere. 

Buona lettura e Buona Pasqua!

 

L’ultima domenica di Quaresima era la Domenica delle Palme e alle 10:30 dopo la Messa dei fanciulli si andava in processione in piazza a “Su Cucuru” per la benedizione delle palme e dei palmetti “candela”. A tutte le persone vengono date le crocette e il rametto d’ulivo.

 

Il Lunedì Santo si andava ancora alla chiesetta di “Balu Virde”, anche il Martedì Santo si andava ancora in pellegrinaggio alla chiesetta di “S’Ena”, mentre il Mercoledì Santo si andava al “Giro delle Sette Chiese”, allora conosciuto come “Sa chirca” ossia la ricerca del sepolcro di Gesù. Oggi invece in quel giorno si fa la Via Crucis, “Sas Ruches”, dalla statua della Beata Maria Gabriella fino alla chiesa di Santa Caterina.

Il giro delle sette chiese in questi ultimi anni si fa il Giovedì Santo, “die ’orte”; le nonne in questo giorno mettevano gli orecchini alle nipotine perché portava fortuna, “Pertunghian sas pipias”. 
Dopo la Messa della Lavanda dei piedi “In Coena Domini”, nella quale al tempo dei nonni lavavano i piedi ai chierichetti o ai confratelli “a sos zacanas o a sos crofarios”, si vuotavano le acquasantiere per poi riempirle dopo la benedizione dell’acqua durante la veglia pasquale il sabato santo.
Sul tardi dopo le 20.30 le nonne e le catechiste preparavano una specie di sceneggiata dove le tre Marie vestite di nero andavano accompagnate dagli angeli e da San Giovanni, vestiti con abiti lunghi e ali di cartone e carta velina. Mentre San Giovanni portava una tunica gialla con un grappo rosso. Si partiva dalla parrocchia verso “Sant’Antoni, Mesaustu, Itria, Sa Maddalena, Santu Lussurzu, Gonare” e infine a “Santa Luchia”. Era una processione mistica dove si cantava e si pregava alla ricerca di Gesù.

 

Il Venerdì Santo si faceva, e si celebra ancora, “S’Iscravamentu”. Si depone Gesù dalla croce e si parte in processione per le vie del paese fino alla chiesa di Santa Lucia. Si pregava e si cantava soprattutto in sardo.
I bambini seguivano felici questo rito e suonavano “sas metracculas” o altri strumentini in legno come “reulas” e “tauleddos” in onore di Gesù, poiché essendo egli morto le campane sono mute e non possono suonare.

Sabato Santo alle 10:00 di sera si svolgeva la Veglia Pasquale che durava fino all’una e mezza di notte e durante la quale si ricordava la vita, la passione, la morte e la resurrezione di Gesù. Si usciva fuori dalla chiesa e nella piazza antistante si faceva il fuoco per poi tornare dentro al buio, con le candele accese.
Dopo questa lunga Messa i ragazzi del paese dai 16 ai 20 anni andavano a rubare nelle case i vasi di fiori per addobbare, durante la notte, la piazza Santa Caterina. Al mattino presto sembrava di essere in un paradiso terrestre o in un giardino pensile babilonese. Po all’uscita dalla Messa, i proprietari dei vasi dovrebbe riprenderseli ma alcune anziane spesso prendevano anche i vasi degli altri.
Questa usanza si chiama “Su mudonzu” ed ancora oggi è in uso. Anni fa ci hanno raccontato avevano portato anche un carro con i buoi.

 

La domenica mattina, il giorno di Pasqua, le campane suonavano e suonano ancora a festa. I bambini tanto tempo fa benedicevano le “cocconine” con l’uovo alla Messa dei piccoli. All’uscita di quella Messa le confraternite, che oggi si chiamano Priori, portavano in processione la statua della Madonna che usciva con le Priori del Rosario da Santa Caterina e la statua di Gesù risorto “Su Sarvadore” che scendeva dalla chiesa di “Sa Madalena” con i priori “de su Sarvadore”. Le due processioni si incontravano a “Su Ponte” dove madre e figlio si davano un bacio simbolico. La processione è bellissima ancora oggi anche perché in molti, per l’occasione, indossano il costume tradizionale di Dorgali.

Il lunedì di Pasquetta era solito fare una scampagnata in famiglia e a fine giornata i ragazzi più giovani si preparavano per ripetere la tradizione di due notti prima cambiando però la destinazione ai vasi rubati, “si mudada sa cresia de Santa Luchia”. Il martedì mattina era, e tuttora è, il turno di festa per gli abitanti del rione di Santa Lucia che con le cantine aperte per i compaesani offrivano dolci e vino. Dopo pranzo, intorno alle 14:00, le nonne andavano a Monte Bardia e recitavano il rosario in onore della Madonna, la ringraziavano per aver salvato la popolazione dall’invasione dei saraceni, ricordando la famosa leggenda narrata anche dalla scrittrice nuorese Grazia Deledda.

 

I bambini della classe V B

 

Ecco il programma attuale della Parrocchia di Santa Caterina.

13 aprile, Domenica Delle Palme.
Santissime Messe ore 7:30 / 8:30 / 9:45 / 11:15 / 17:00;
ore 10:45 benedizione delle palme a su Cuccuru, processione e S. Messa.

14 aprile, Lunedì Santo.
Ore 15 confessioni; ore 19:30 confessioni giovani.

15 aprile, Martedì Santo.
Ore 17 santa Messa per malati e anziani;
ore 16 confessioni.                                      

16 aprile, Mercoledì Santo.
Confessioni, ore 20:30 Via  crucis: partenza c/o la statua B. M. Gabriella ed arrivo in parrocchia.

17 aprile, Giovedì Santo.
Ore 7:30 ufficio delle letture e lodi; ore 10 in cattedrale s. Messa Crismale; ore 17:00 s. Messa in “Coena Domini”; Ore 18:00 s. Messa a s. Lucia; ore 20:30 visita delle 7 chiese; ore 22:00 adorazione in chiesa.

18 aprile, Venerdì Santo.
Ore 7:30 ufficio delle letture e lodi; ore 16 celebrazione della passione e adorazione della croce; ore 17 adorazione della croce a s. Lucia; ore 20:30 “S’Iscravamentu” e processione del “Cristo morto”.

19 aprile, Sabato Santo.
Ore 7.30 ufficio delle letture e lodi; ore 21 santa Messa a S. Lucia; ore 22 solenne Veglia Pasquale.

20 aprile, Domenica Di Pasqua.
Sante Messe ore 7:30 / 8:30 (c/o s. Lucia) / 9:45 / 11:15 / 18
ore 10.45 processione de “S’Incontru” (via Umberto)

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