In questi giorni ricorre il ventesimo anniversario della scomparsa di padre Mauro Fancello, sacerdote dorgalese missionario della Consolata che ha passato la sua vita tra i poveri in missione. I familiari ne vogliono ricordare la memoria con un breve accenno alla sua vita e invitando quanti vorranno partecipare alle Sante Messe che verranno celebrate a Dorgali il 13 ottobre alle ore 18.00 nella parrocchia Santa Caterina e il 14 ottobre alle ore 8.00 nella chiesa di Santa Lucia.
“Datevi con tutto il cuore all’opera dell’evangelizzazione” (Beato Allamano).
È per questo speciale fine che Padre Mauro Fancello ha scelto la via delle missioni: missioni “ad gentes”, cioè verso quei popoli che ancora non conoscono il Vangelo. “Evangelizzare”, una realtà dai molti volti: annuncio, testimonianza, aiuto, amore, perdono e “consolazione”, secondo gli ideali del Regno di Dio e lo stile di vita di Gesù Cristo, da lui proposto ai suoi discepoli.
“Evangelizzare” è anche promuovere lo sviluppo autentico delle persone e dei popoli nella giustizia e nell’amore.
Allamano (fondatore dell’Istituto Missioni Consolata) ha inviato i suoi missionari a portare un “Vangelo di Consolazione” capace di “render felici anche in questa terra”, dar voce agli esclusi con l’impegno per la difesa e promozione dei diritti e della dignità umana.
Così ha cercato di fare anche Padre Mauro Fancello in Brasile, donando tutto se stesso per la realizzazione di opere come scuole, centri per i giovani, nuove chiese, capaci di accogliere gli emarginati e gli afflitti e portare loro la vera consolazione.
Cenni Biografici
Padre Mauro Fancello nacque a Dorgali (Nu) il 9 febbraio 1934 da Giovanni e Rosaria Piras.
Dopo aver frequentato il seminario vescovile di Nuoro, nel 1951 decise di entrare a far parte dell’Istituto Missioni Consolata, fondato dal Beato G. Allamano e fu ordinato sacerdote nella cattedrale di Torino il 29 giugno 1958 dal cardinale M. Fossati.
Nel 1960 fu inviato a Poiares, in Portogallo, per una prima ambientazione linguistica e culturale in preparazione alla missione in Brasile, dove conseguì il diploma universitario di “Portogues Superior”. Venne destinato alla missione in Brasile nel 1963 e gli fu affidata la parrocchia di “S. Francisco d’Assis” in Rio Grande del Sud; una parrocchia estesa su un vasto territorio con 30 cappelle da assistere, disseminate in un raggio di oltre 100 km, il regno dei “gauchos”.
Nel 1966 fu trasferito a Manaus e presso l’università conseguì la licenza per l’insegnamento della lingua inglese nelle scuole ufficiali del Brasile. Fu in seguito scelto come consultore della Prelazia di Roraima, a Boavista; coprì le cariche di preside e professore nel ginnasio “Euclides da Cunha” con dinamismo e competenza, nonché di parroco.
Fu trasferito a Brasilia in qualità di superiore della casa dell’istituto e direttore della scuola, nel 1971. Proseguì gli studi conseguendo la laurea in Filosofia, Storia e Psicologia, come anche il diploma di giornalista, tutto questo per essere piu efficace nel lavoro dell’istituto.
A Manaus nel 1977 gli fu affidata una parrocchia di periferia, una "favela" di 10.000 abitanti dove l’ignoranza si accompagnava inseparabilmente alla miseria e al disordine sociale. Riuscì a rendere la chiesa più accogliente, affiancandole una costruzione per le opere sociali e apostoliche e promuovendo una serie di iniziative fra cui: il Movimento Familiare Cristiano, i "Cursillos" e il Catecumenato per adulti. Lavorò inoltre per la costruzione di una scuola finalizzata a corsi di arti e mestieri.
Tornò a Boa Vista nel 1979, dove per 2 anni fu parroco della cattedrale e dove preparava settimanalmente un programma televisivo di alfabetizzazione religiosa, essendo responsabile dell’insegnamento della religione in tutte le scuole del territorio.
Fece ritorno a Manaus nel 1981 in qualità di rettore del corso universitario di Filosofia, Teologia e Pastorale, dove si preparavano i seminaristi e gli agenti pastorali di tutto il nord del Brasile. Oltre a questo lavoro era parroco in una parrocchia di periferia e cappellano militare in numerose caserme. Il comune di Manaus gli conferì il titolo di cittadino onorario.
Nel 1988 l’Istituto lo richiamò a San Paolo dove fu direttore della rivista missionaria “Missoes”, lavorandovi ininterrottamente per 6 anni senza tregua, compilando e spedendo la rivista quasi da solo. La domenica visitava le parrocchie dove celebrava e diffondeva la rivista.
Padre Mauro Fancello fu così un uomo di profonde convinzioni che si trasformavano in opere meravigliose di bene. Era l’uomo del dovere e di fronte a questo non metteva limiti. Si dava e si sacrificava sino all’estremo per realizzare quanto poteva dare gloria a Dio, all’istituto e alle anime.
La morte lo colse prematuramente, mentre subiva un delicato intervento al cuore, ormai affaticato dal clima torrido di quella regione, nell’ospedale di San Paolo il 15 ottobre 1993.