Gli anonimi volantinai della notte non sono d'accordo con il sindaco di Dorgali

Tre fogli battuti a macchina arrivati in redazione

La Redazione
14/08/2014
Attualità
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Riceviamo e pubblichiamo la lettera firmata da "I volantinai", autori dei volantini sparsi notte tempo sulle strade di Dorgali (link), che intendono controbattere alla risposta del sindaco pubblicata sul suo account facebook e di seguito anche nel nostro quotidiano (link).

 

Carissimi dorgalesi,

 

siamo quelli dei volantini e vogliamo replicare alla risposta del nostro sindaco per quanto riguarda le domande per i risarcimenti per l’alluvione, e per tenervi informati del caso. Premettiamo che siamo anonimi e tali vogliamo restare perché se la nostra denuncia va in porto e infrangiamo i sogni di ricchezza di questi ladri, la nostra incolumità potrebbe essere a rischio.
Signor sindaco, veniamo a noi e vediamo di chiarire alcuni dei punti che lei evidenzia nella sua lettera di risposta al volantino.

Lei dice che non le risulta che qualche suo amministratore abbia fatto domanda;  bene, allora vada alla pagina delle domande ammissibili ma non finanziabili (N.B.: poi rese finanziabili dalla Regione) controlli attentamente, vedrà che riuscirà a trovarla, poi giusto per curiosità faccia un salto nell’azienda dell’interessato per vedere se i danni che ha denunciato sono reali.

 

Lei ci accusa di aver fatto un “minestrone” nelle nostre richieste del volantino. SBAGLIATO! Il minestrone signor sindaco lo fa Lei, rispondendo ad un sacco di cose che noi non le abbiamo neanche chiesto.
Ci scrive di chi ha pubblicato il bando, ci scrive delle domande presentate e per il momento accettate, ci scrive anche della graduatoria; ma noi tutto questo non glielo abbiamo neanche chiesto. Ci elenca anche i ruoli, che sappiamo bene anche noi e che ricoprono l’Assessorato Regionale all’Agricoltura, l’ARGEA e la Protezione Civile.

Ma noi signor sindaco quello che vogliamo è che queste domande neanche arrivino a destinazione perché non sono state colpite da nessuna alluvione. Lei sa meglio di noi come funzionano le cose una volta giunte a destinazione, soprattutto all’ARGEA dove entrano in funzione le conoscenze, i lecca piedi, gli ispettori compiacenti ecc … e così le domande vanno a buon fine. Lei dovrebbe anticipare tutti questi passaggi, perché, se è vero che ha richiesto lo stato di calamità per il nostro comune e se è stato sempre Lei a dare le indicazioni necessarie agli ispettori della Protezione Civile nei momenti successivi all’alluvione, crediamo non le costi poi tanto spiegare all’Assessore all’Agricoltura, all’ARGEA e alla stessa Protezione Civile che l’80% del territorio di Dorgali non è stato colpito da nessuna alluvione. Se non lo vuole spiegare a questi enti, signor sindaco, lo spieghi almeno ai suoi cittadini.
Renda pubbliche una serie di fotografie o di documenti successivi al 19 novembre 2013 (le troverà sicuramente negli uffici meteo o in quelli della Protezione Civile, comunque esisteranno di sicuro) nelle zone che vanno da Dorgali al confine con Orosei, da Dorgali ai confini con Galtellì, con Urzulei e una parte che confina con Oliena e infine da Dorgali fino ad arrivare nei pressi del Villaggio di Serra Orrios. Entro queste zone appunto si trova il 90% di quelle aziende che noi stiamo accusando. Lei conoscerà bene le leggi ma noi le assicuriamo di conoscere bene il nostro territorio.

 

Dal Villaggio di Serra Orrios andando verso la caserma dei Carabinieri di Iloghe inizia veramente la zona alluvionata concentrata soprattutto  tra le due strade, la 129 e la 131, ma chiariamo, se le aziende presenti in quella zona non hanno subito danni i risarcimenti non spettano neanche a loro.
Ma signor sindaco non si è mai chiesto o non ha mai notato come mai su circa 400 aziende agricole esistenti a Dorgali, 60 o 70 di queste, nei momenti di calamità naturali, siano sempre presenti alle richieste di risarcimento!? O questi sono (come noi pensiamo) più furbi degli altri oppure c’è da credere che Dio ci abbia anticipato nelle nostre preghiere del volantino e si sia accanito  contro questi soltanto.
Si chieda o controlli anche come mai ad esempio su 3 o 4 aziende confinanti tra loro, una fa una richiesta da 200-300 mila eruo, da risultare quasi distrutta, e al contrario le sue confinanti non fanno nessuna richiesta di danni. Non le suona un po’ strano signor sindaco? Questi ultimi o sono stupidi che non vogliono essere risarciti o sono, come noi pensiamo, onesti che non hanno subito alcun danno.

Alla fine del suo intervento ci chiede di stare sereni ed aspettare perché secondo lei non ci sarà nessuna discriminazione tra inclusi ed esclusi dai risarcimenti e addirittura ci scrive che alla fine dell’ITER, se le cose non saranno improntate alla massima trasparenza ed equità sarà Lei il primo a fare la denuncia nelle sedi giuste. Dovrebbe spiegarci come fa, visto che all’inizio della sua risposta al volantino ci ha scritto che in questa vicenda il comune non ha alcun ruolo.
Sa signor sindaco, Lei da l’impressione di uno che le stiano offrendo la possibilità di attraversare un fiume quando l’acqua è ancora bassa, mentre Lei al contrario voglia attendere che questo sia in piena. Scelga la prima opzione e si impegni da subito a togliere dallo stato di zona alluvionata i terreni di Dorgali che non hanno subito alcun danno e dove ricadono il 90% delle domande di risarcimento. Signor sindaco non si renda un loro complice in questa truffa, perderà sicuramente la loro stima ma guadagnerà la nostra e quella di chi sta dalla nostra parte.

 

Per concludere chiediamo scusa a Don Casula e alla nostra parrocchia per aver inutilmente usato, in un momento di rabbia, il nome di Dio e anzi ne approfittiamo per ringraziare il nostro parroco per aver messo in chiaro che tentare di prendere soldi che non spettano, non rientra negli insegnamenti della Chiesa.
Grazie a tutti per il sostegno e vedrete non finirà qui.


I volantinai

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