“Ero più preoccupato quando il Pecorino Romano era sotto i 4 euro che non adesso che il prezzo sfiora i 10”. Ha esordito cosi Battista Cualbu, presidente di Coldiretti Sardegna, sabato mattina a Banari a conclusione dei lavori del seminario Prezzo del latte ovino e del Pecorino Romano, quali prospettive? promosso dall’Organizzazione agricola insieme all’amministrazione Comunale locale, che ha visto la partecipazione dei principali attori del comparto: i produttori (il presidente Battista Cualbu e il direttore Luca Saba di Coldiretti Sardegna); i trasformatori (Giommaria Pinna, del caseificio fratelli Pinna di Thiesi); il mondo del credito (Giuseppe Cuccurese, direttore generale del Banco di Sardegna e Antonio Tilocca, presidente della Sfirs); dell'università di Sassari (il rettore Massimo Carpinelli e il professor Pietro Pulina della facoltà di Agraria dell'ateneo Turritano) e della Regione (il presidente della commissione Attività produttive, Luigi Lotto).
Quella di Battista Cualbu era una risposta a Giommaria Pinna, che nel suo intervento dava quasi per naturale il crollo del prezzo del Pecorino romano e dunque del latte che quest’anno è stato pagato in media a 1,10.
L’affermazione del presidente della Coldiretti è stata accolta con un applauso di liberazione dai tanti pastori presenti nella piccola ma traboccante sala consiliare che già figuravano nella mente nuovi tempi bui per i loro ovili. “Ma chi l’ha detto che il prezzo non possa ancora salire? – ha aggiunto il leader della Coldiretti -. Nessuno aveva previsto l’exploit del Pecorino romano. E già quando il prezzo è salito a 8 euro si parlava di crollo. Godiamoci questo momento – ha continuato – e lavoriamo tutti insieme per tenere questi livelli. Per farlo serve la collaborazione di tutta la filiera e di una politica più autorevole e protagonista”.
Gli interventi dei relatori hanno preso spunto dal questionario presentato dal direttore regionale della Coldiretti Luca Saba condotto in collaborazione con Giuseppe Pulina, docente del dipartimento di Agraria di Sassari. Dieci domande sottoposte a 28 opinion leader (pastori, trasformatori, rappresentanti delle categorie interessate, studiosi) per comprendere il momento favorevole del prezzo del latte.
“E’ emerso – ha spiegato il direttore – che il momento benigno per il settore è generato da meccanismi interni al mercato (limitata produzione e cambio favorevole). Gli intervistati auspicano una cabina di regia fra allevatori e trasformatori che, mantenendo le attuali produzioni di latte e le quote dello stesso destinato al pecorino Romano, orienti la diversificazione verso le altre due Dop Fiore Sardo e Pecorino Sardo e metta a valore il programma sul benessere animale con una adeguata informazione verso i consumatori”.
“Sicuramente questo prezzo non dipende da una programmazione – ha poi aggiunto Giommaria Pinna auspicando un accordo interprofessionale “in cui possiamo da una parte programmare le produzioni di Pecorino Romano e dall’altra decidere come trasformare le eccedenze. Strada semplice ma difficile da tradurre in pratica, anche perché la politica è debole e non esercita il suo ruolo che è quello di regia. Quest’anno è stato prodotto il 25 per cento in più di Pecorino Romano” ha poi chiosato prevedendo un imminente crollo del prezzo del formaggio.
“Stiamo subendo questo momento favorevole” anche secondo i rappresentanti del mondo accademico Massimo Carpinelli e Pietro Pulina che lo hanno addebitato alla riduzione della produzione e alla svalutazione del dollaro.
Luigi Lotto, a nome della Regione, ha assicurato che la politica farà la sua parte, e così anche le banche “Quando le cose girano per il verso giusto occorre programmare il futuro e mettere fieno in cascina” ha detto il direttore Giuseppe Cuccurese annunciando che il Banco di Sardegna è pronto a fare la sua parte “per la ricapitalizzazione delle cooperative e per aiutare in programmi di ripianamento le aziende che si ritrovano con vecchi debiti”. Sulla stessa lunghezza anche l’intervento del presidente della Sfirs antonio Tilocca che ha auspicato maggiore sinergia nella filiera.