La riorganizzazione della rete ospedaliera proposta dalla Giunta è inadeguata

Le proposte del movimento La Base

Ufficio Stampa La Base
27/09/2015
Comunicati Stampa
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“La riorganizzazione della rete ospedaliera è necessaria ed obbligatoria, per dare una migliore offerta sanitaria pubblica e per ridurre il costo di una sanità sarda che negli anni ha bruciato tante risorse finanziarie attraverso una gestione determinata più da interessi politici di parte (clientelismo e nepotismo) che da quelli generali”.

Lo sostiene il movimento La Base per bocca del presidente Efisio Arbau e del consigliere regionale Gaetano Ledda.

“Il piano deliberato dalla Giunta regionale è, tuttavia, - secondo Gaetano Ledda - inadeguato a raggiungere entrambi gli obbiettivi”. 

Innanzitutto è erronea la previsione di due soli presidi di secondo livello. 

“La conformazione demografica, geografica ed orografica della Sardegna evidenzia, anche a quelli più distratti che vivono nei palazzi cagliaritani – continua il consigliere regionale - che tra i due piccoli poli "metropolitani" esiste una Sardegna interna e centrale rappresentata dai territori e le popolazione delle attuali province di Nuoro, Oristano e Ogliastra storicamente legate a quella di Olbia-Tempio. Quasi seicentomila abitanti in oltre metà del territorio dell'Isola. Sardegna interna e centrale che è poi punto di riferimento nel campo sanitario per territori quali il Goceano”. 

“Per questo – propone Efisio Arbau - sarebbe utile prevedere un terzo presidio di secondo livello (da decidere assieme nei territori interessati) che rappresenti quel caposaldo per costruire l'offerta sanitaria pubblica in un territorio vasto e complesso”. 

Gli spazi normativi per costruire questa ipotesi sono previsti nel Decreto ministeriale n. 70 del 2 aprile 2015. “L'art. 3 precisa che la disciplina in materia di definizione degli standard deve essere applicata "compatibilmente" con le norme delle Regioni a statuto speciale – rimarca -. Ecco, quindi, che l'obbligo demografico minimo dei seicentomila abitanti per istituire presidi di secondo livello è una NOSTRA scelta che deve tener conto della realtà”.

“La proposta di piano – argomenta ancora il presidente de La Base - degrada la sanità nuorese ad un livello storicamente ed oggettivamente inferiore, condannandola ad una morte lenta ma inesorabile: schiacciata sui due poli "urbani". Una proposta che, peraltro, fa regredire l'importante presidio ospedaliero territoriale di Sorgono, punto di riferimento di un territorio con oggettivi problemi di mobilità, ad una sorta di poliambulatorio di campagna”. 

“Chiediamo, pertanto, alla Giunta ed al Consiglio regionale di rimodulare il piano secondo una logica che rafforzi l'offerta sanitaria pubblica nei territori del centro Sardegna”.

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