In Sardegna non si registrano le quantità record di olio del resto dello Stivale, ma in compenso si segna un livello di qualità altissimo.
I dati sono parziali, visto che siamo ancora in piena raccolta, soprattutto nel centro nord dell’isola dove spiega Nicola Garippa coordinatore dell’Op Apos che conta circa 300 soci tra produttori efrantoi delle vecchie provincie di Nuoro e Sassari (all’interno del quale ci sono anche delle coopera-tive come Lanusei composta da 250 olivicoltori), “si registra un ritardo nella maturazione delle oli-ve dovuto alle alte temperature. La pianta facilita il distacco – chiarisce l’agronomo – quando arri-va il freddo. Questo avvantaggia la qualità, in quanto le olive maturano lentamente e distribuisce inun arco di tempo più lungo la raccolta”.
Si preannuncia dunque un olio di altissima qualità. “Visto il ritardo nella raccolta è prematuro avan-zare delle ipotesi, tuttavia possiamo dire che la quantità non si discosterà rispetto a quella delloscorso anno” sostiene Garippa.
Previsione confermata dall’olivicoltore di Ittiri Salvatore Sanna. “Abbiamo appena iniziato la raccolta. Quest’anno ci sarà una leggera flessione nelle quantità, ma possiamo definirla una stagionemedia. C’è una produzione a macchia di leopardo dovuta molto probabilmente alle piogge e all’umido del mese di giugno durante il periodo di allegazione. Le altissime temperature dell’estate inve-ce non hanno influito in negativo anzi hanno contenuto la mosca olearia”.
Nel sud della Sardegna il lavoro di raccolta e più avanti come ci conferma Francesco Locci presi-dente regionale dell’associazione frantoiani oleari. “Abbiamo superato il clou della stagione, adessosiamo in fase calante – dice Locci senza tuttavia azzardare delle previsioni numeriche - Possiamo dire che è andata meno peggio del previsto, abbiamo contenuto in un 20 per cento le perdite rispettoallo scorso anno. Le piante hanno sofferto la prolungata siccità. Le piogge di inizio autunno hannoinvece attenuato le perdite. Tuttavia siamo soddisfatti per la qualità, il caldo ha impedito il diffondersi della mosca olearia”.
“La Sardegna negli ultimi anni va controcorrente rispetto al resto della Penisola – commenta il direttore della Coldiretti Luca Saba -. Due anni fa abbiamo avuto il crollo delle produzioni, anticipando di un anno la Penisola che l’ha subito l’anno scorso. Quest’anno, invece, rispetto alla stagionerecord in particolare della Puglia e della Calabria, maggiori produttori italiani, la nostra è ordinaria,con qualche perdita soprattutto nel sud per la prolungata siccità. Ma la qualità si preannuncia eccellente”.