La questione zona franca ha rappresentato uno dei temi maggiormente presenti nel dibattito politico sardo degli ultimi mesi. Affrontiamo la questione zona franca con Ettore Fenu, avvocato di Sindia che al tema ha dedicato un saggio di recente pubblicazione.
Avvocato Fenu, quando e perché ha iniziato ad interessarsi di zona franca?
All’incirca un anno fa, periodo in cui mi sono avvicinato ai movimenti civici pro zona franca. Mi sono candidato, da esterno, alle elezioni politiche con la lista di Doddore Meloni che aveva nella zona franca uno dei punti fondamentali del suo programma. Mi sono inoltre attivato perché anche il Comune di Sindia, guidato dal commissario straordinario, deliberasse sulla zona franca. Cosa che è poi accaduta.
Ci offre una definizione di zona franca e quali sono i vantaggi che derivano dalla sua istituzione?
La zona franca è definibile come un regime di carattere principalmente fiscale che serve a rilanciare l’economia tramite l’esenzione dall’imposizione fiscale per quanto concerne i dazi doganali, i prelievi agricoli, l’IVA e le cd imposte di produzione e consumo (le accise) in modo da aprire la regione al commercio con l’estero e fare aumentare la base produttiva. In questo modo si ha la possibilità di abbattere il deficit di insularità che grava sulla regione stessa.
Di recente ha pubblicato un saggio intitolato “ Il regime di zona franca vigente in Sardegna”. Quali sono i punti essenziali che vengono esaminati nel suo lavoro?
Ho voluto rimarcare il fatto che il diritto alla zona franca è un diritto riconosciuto alla Sardegna dallo stato italiano e confermato dall’Unione Europea. Il saggio contiene una parte nella quale si sottolinea come l’Unione Europea affidi agli stati membri l’istituzione delle zone franche. Cosa fatta dall’Italia fin dal 1948 ed attuata, per quanto concerne la Sardegna, nel 1998 con il DLgs n. 75. Ho poi fatto una comparazione con i regimi vigenti in Val d’Aosta e Friuli Venezia Giulia, regioni nelle quali si aggiungono specificità dettate dal diritto italiano con la possibilità di ottenere, ad esempio, importanti sconti nell’acquisto di carburanti ed altri prodotti.
Dove è reperibile il suo saggio?
Per il momento, trattandosi di una versione esclusivamente online, solo sul sito amazon. Si tratta di un ebook leggibile con un iphone o sul pc ma sto cercando di curarne la versione scaricabile e stampabile, proponendone la traduzione anche in spagnolo.
Negli ultimi giorni il movimento zona franca si è spaccato. Da una parte due dei leader più noti, la Dott.ssa Randaccio e l’avvocato Scifo, che appoggeranno il governatore uscente Cappellacci, dall’altra parte altri membri che costituiranno liste autonome in appoggio del candidato Gigi Sanna. Quali i motivi delle divisioni e lei come si colloca?
Il Movimento è sostanzialmente unito nel raggiungimento dello stesso scopo: fare entrare in vigore il regime di zona franca. La Dott.ssa Randaccio ha deciso, in piena autonomia, di appoggiare Cappellacci. La base del movimento non è stata d’accordo rispetto a questa sua determinazione e come candidato governatore ha designato per acclamazione Gigi Sanna, ex professore di latino e greco al liceo De Castro di Oristano, uomo di profonda cultura, di matrice politica sardista ma da molti anni fuori dall’agone politica. Io sto dalla parte del professor Sanna e sottolineo come il Movimento, nei mesi scorsi, abbia sempre guardato con occhio critico l’operato di Cappellacci.
Ci sarà un suo coinvolgimento diretto e quali potrebbero essere i risultati del movimento nella prossima tornata elettorale?
Personalmente non sarò tra i candidati ma mi spenderò per la lista capeggiata dal professor Sanna. Prevedere il risultato elettorale è complesso. Ma sono fiducioso perché si tratta di un movimento partito dal basso, in modo spontaneo e trasversale, che non cerca compromessi al ribasso con partiti e politici che hanno gestito la politica regionale con risultati disastrosi