Domenica 7 luglio, presso il Centro Culturale in Via Veneto a Dorgali, il "Gruppo Spontaneo Tradizioni Dorgalesi" ci ha riportato ancora una volta indietro nel tempo, negli anni '60. Nuovi personaggi hanno messo in scena una commedia estemporanea esclusivamente in lingua sarda. Il gruppo non costituito e di attori non professionisti durante questi due anni ci ha già fatto vedere di che pasta è fatto; tra i membri troviamo persone di ogni età accumunate dalla passione per le tradizioni e l'inclinazione artistica.
Nato durante il Carnevale Dorgalese del 2011 con l'intento di vivacizzare e rendere più interessante il lunedì, la giornata vuota dai carri allegorici della domenica e del martedì grasso, si può affermare con assoluta convizione che lo scopo è stato raggiunto. Tutto ebbe inizio con la mascherata di 'Sas Gattias' (le vedove), tutta la popolazione fu invitata a partecipare al corteo lungo la via principale del paese, scandito da alcune tappe accompagnate dai balli folkloristici e soprattutto dalle improvvisazioni legate al "pianto del morto" con gli "attitos" delle donne che tessevano a gran voce le lodi del morto ... una "lacrima" dietro l'altra!
Pina Deiana, tra le pioniere del Gruppo, racconta «Dato il successo della giornata abbiamo pensato di replicare il giorno della pentolaccia ricreando una tipica scena in Piazza Funtana con donne e bambine in 'vardetta' e 'cucchi' intente a far le lavandaie; anche qui gli sketch, rigorosamente improvvisati, non deludono ed è anche grazie agli apprezzamenti dei compaesani che troviamo l'input per riproporci durante il Carnevale del 2012 e creare la 'Storia de S'Ammoronzu a craru'.». Uno strepitoso successo che ha fatto il giro del web ottenendo più di duemila visualizzazioni con il video (in tre episodi) realizzato dal fotografo locale Salvatore Grispu. Un racconto apprezzato da tutti i dorgalesi, dove la vita vissuta, le tradizioni e gli scandali si uniscono in una divertente e spensierata messa in scena.
La serata è stata patrocinata del Comune di Dorgali e dall'Assessorato alla Cultura ed è giusto ribadire che l'incasso sarà devoluto in beneficenza. E' doveroso ringraziare l'animo positivo e genitile di queste persone che continuano a spendere un po' del loro tempo per dedicarsi a questi spettacoli dove la realtà raccontata dai nonni sfiora la comicità e l'umorismo carnevalesco. Speriamo tutti in una replica oltretutto a grande richiesta.