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Il Comitato Acqua Dorgali prende forma

Giovedì 21 maggio un incontro pubblico

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Dopo l'assemblea partecipata di giovedì 30 aprile durante la quale due rappresentanti dell'Adiconsum, il presidente Giorgio Vargiu e l'avvocato Franco Dore, hanno fatto luce sul caso Abbanoa, alcuni dorgalesi hanno deciso di rimboccarsi le maniche e procedere con la prima azione collettiva per reclamare i propri diritti.

È stata perciò convocata una riunione anche giovedì 7 maggio presso la sala del Centro anziani con l'obiettivo di responsabilizzare il maggior numero di cittadini su un problema che riguarda l'intera popolazione, l'acqua o meglio il servizio idrico.

Durante il primo incontro "Abbanoa: balzelli e disservizi" l'avvocato Dore ha parlato della possibilità di attivare una class action per ottenere uno sconto sulla tariffa quando l'acqua non risulta potabile e quindi quando il Sindaco si vede costretto ad emettere un'ordinanza di blocco utilizzo dell'acqua per uso alimentare (ultimo caso a Dorgali dal 19 marzo al 14 aprile) o addirittura per igiene personale. Il gestore unico del servizio idrico in Sardegna infatti pretende il pagamento dell'intera tariffazione persino quando risulta inadempiente secondo la Carta dei Servizi (oltretutto non in regola dal 2007 nonostante l'obbligo di revisione ogni due anni) e quindi quando crea un disservizio ed un danno anche patrimoniale nei confronti dell'utente.

Eppure leggendo la Carta del servizio idrico integrato (download) al punto 7 troviamo queste parole: “Il Gestore si impegna a fornire un servizio di acquedotto, fognature e depurazione continuo, regolare e senza interruzioni, compatibilmente con lo stato delle strutture in gestione. La mancanza del servizio può essere imputabile solo ad eventi di forza maggiore, a guasti o a manutenzioni necessarie per il corretto funzionamento degli impianti utilizzati e per la garanzia di qualità e di sicurezza del servizio. In questi casi il Gestore, oltre a fornire adeguata e tempestiva informazione all’utenza, si impegna a limitare al minimo necessario i tempi di disservizio, compatibilmente con i problemi tecnici insorti. Qualora si dovessero verificare, per i motivi sopra esposti, carenze o sospensioni del servizio idropotabile per un tempo superiore alle 24 ore, il Gestore attiverà un servizio sostitutivo di emergenza, nel rispetto delle disposizioni della competente Autorità sanitaria”.

È giunto il momento di individuare le responsabilità e gli errori dovuti forse ad una cattiva gestione e, soprattutto, di tutelare i nostri diritti di consumatori. Servono volontari disponibili a seguire gli avvocati di Adiconsum in nome della comunità, servono cittadini attivi e non passivi, cittadini che si informano e si organizzano per contrastare quella che è – secondo il presidente Adiconsum – “La peggiore azienda di servizio d’Italia”.

Il prossimo appuntamento è stato fissato per giovedì 21 maggio alle ore 21 presso il salone parrocchiale (in Piazza di Chiesa a Dorgali).
Siamo tutti invitati a partecipare!

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