Partecipa a DorgaliGonone.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

I sogni di don Salvatore non si spegneranno!

Domenica 5 e sabato 6 il trigesimo a Cala Gonone e Dorgali

Condividi su:

Nel trigesimo della morte di Don Fancello le comunità di Cala Gonone e Dorgali lo ricordano nelle Sante Messe di suffragio che verranno celebrate domenica 5 ottobre alle ore 18:00 nella parrocchia N. S. di Bonaria e lunedì 6 ottobre alle ore 18:00 a Dorgali nella parrocchia Santa Caterina.

Nanni, Rosanna, Gianluca, Marina e il padrino Pietro serenamente confortati dalla sua testimonianza terrena di amore fraterno e cristiano, ringraziano indistintamente tutti: autorità religiose, civili e militari e coloro che con la presenza e i numerosi attestati di stima ed affetto sono stati loro vicini.

Ad un mese dall’improvvisa scomparsa del sacerdote dorgalese i compaesani ancora scossi ricevono l’edizione straordinaria del giornalino “Cala Gonone Notizie” (disponibile in chiesa o nel sito della parrocchia). Un editoriale fortemente voluto dal prete che, come lui stesso scriveva, "concretizzava un sogno a lungo coltivato". Il Consiglio Pastorale dedica questo numero speciale composto da sei pagine a quel triste pomeriggio del 7 settembre e a don Salvatore che tanto ha donato durante la sua vita ed in particolare dal 2007 come Parroco di Cala Gonone, nel suo paese. Un paese che ha deciso di tenere bene a mente i suoi insegnamenti.

La forza di volontà che don Salvatore disponeva in ogni sua azione è stata ricordata anche nelle parole espresse dal sindaco Angelo Carta durante il funerale: «Lascia una comunità che ha individuato la sua strada che conduce all’armonia, che infonde in ciascuno dei suoi componenti il sentimento dell’appartenenza, il desiderio di ciascuno di spendersi per la collettività e la consapevolezza che ciascuno ha un ruolo importante. Questo è il primo pilastro al quale don Salvatore ha lavorato e per il quale tutti dobbiamo proseguire con lo stesso impegno che lui ha testimoniato fino al momento supremo del trapasso. Sapeva che una comunità che si ritrova deve avere anche un posto dove sentirsi a casa: per lui questo posto è rappresentato da una nuova chiesa. Più grande, più confortevole, più accogliente. E questo è stato il secondo pilastro al quale ha dedicato tantissimo impegno.». Da qui la promessa del primo cittadino «Credo che la traccia lasciata su questa terra da Salvatore indichi la via da seguire a tutti noi sin da subito. Non disperdere la coesione e l’unità costruita da lui e insieme lavorare per la nuova chiesa così fortemente voluta».

Carico di stima ed affetto il discorso fatto - sempre durante le esequie - da Salvatore Monni a nome del Consiglio Pastorale consapevole del ruolo importante che ricopriva il parroco per Cala Gonone.

«Chiedo scusa se l’emozione prenderà il sopravvento, ma chi vi parla è stato per  tanti anni accanto a Don Salvatore, legato da fraterno legame di amicizia.
Se non fosse per la coscienza di un dovere, come Consiglio Pastorale e Comunità, avremmo preferito tacere e  affidare ad una silenziosa preghiera i sentimenti di profondo affetto per il carissimo Don Salvatore. Sentimenti di riconoscenza ed ammirazione della Comunità gononese e di tutta la Famiglia diocesana  a cui appartieni, per l'esemplarietà della tua vita e per il bene che hai profuso tra noi e non solo tra noi, ma anche tra le persone provenienti da luoghi lontani. Don Salvatore, un Parroco che muore sulla breccia, sul posto di combattimento, nella trincea della vita attiva: in mezzo ai più piccoli, in mezzo ai prediletti del Signore (...lasciate che i pargoli vengano a me...). Il suo cuore ha cessato di battere per il ritmo del sangue, ma non dell'amore. La sua mente non progetta più opere, ma continua ad irradiare luce. Il suo esempio non cesserà mai di battere, non smetterà mai di diffondere quelle sagge parole che nessuno potrà mai smentire. Per noi è stato, e continua ad essere, un campione del Vangelo: solidarietà, misericordia, giustizia, perdono e pace. Perchè la virtù e l'amore rifiorissero nelle famiglie, non si affievolissero nella tradizione, non si oscurassero nella società. E' uscito dalla scena di questo mondo in punta di piedi, quasi preoccupato che il riposo di un istante potesse recare danno o disturbo a qualcuno.
Lo ricordiamo così! Senza posa, incurante della stanchezza e sempre felice di servire Dio e la Comunità. Si è esposto alla immolazione di chi sa che solo donando ci si arricchisce, solo morendo quotidianamente per gli altri si vive veramente, solo caricandosi il fardello più pesante si alleggeriscono le sofferenze agli altri.
Le parole sono troppo deboli per esprimere il suo insegnamento e per testimoniare il vuoto che lascia in noi. I ricordi si affollano nella mente.
Ma il sentimento più forte, caro Salvatore, è il bisogno di averti ancora accanto. Tu vedi l’immensa folla di amici e figli spirituali che ti fa corona in questa infausta e tragica giornata. Tutti sentiremo l’arsura della tua “lectio divina” e delle tue omelie. Il Vangelo nella tua lettura era scritto per oggi e per noi. Sembrava ritagliato sulla società presente e persino sulla cronaca. Un Vangelo dirompente e scandaloso, che non poteva lasciare tranquille le nostre coscienze, un Vangelo che scuote la nostra esistenza dalle radici, frutto di profonda meditazione e convinzione, che ti consentiva di rendere con naturalezza i concetti più complessi e di proporli con la concretezza di chi lascia parlare la vita vissuta.
La Parola testimoniata. Questa è la grande lezione, Don Salvatore, la grande lezione che ci hai lasciato. Una vita buona, una vita santa. La Parola fatta carne, esperienza luminosa. Sappiamo, caro Don Salvatore, che fare nostra questa lezione è per te la dimostrazione più alta di affetto e di riconoscenza che ti attendi da noi tutti.
Grazie di cuore, Don Salvatore.».

Condividi su:

Seguici su Facebook