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Papa Francesco rimarrà nel nostro cuore tra le cose preziose

Sensazioni di una pellegrina

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La giornata di domenica 22 settembre 2013, rimarrà nel cuore di noi sardi, sia quelli che abbiamo avuto la possibilità di recarci a Cagliari, sia per coloro che hanno seguito la visita di Papa Francesco alla televisione.

Io facevo parte del gruppo, assai numeroso, organizzato dalla nostra parrocchia Santa Caterina d’Alessandria. Essere in quella piazza, fin dalle prime ore del mattino, considerato che noi da Dorgali siamo partiti alle tre, ed aspettare che il Papa arrivasse, a qualcuno poteva sembrare faticoso, all’indomani posso affermare che tutti quanti siamo contenti di essere stati lì.

Vedere Papa Francesco con quanta attenzione e partecipazione ascolta gli interventi degli operai che hanno perso il lavoro o che non l’hanno ancora trovato e la risposta e l’incoraggiamento che dà loro a non perdere la speranza è commovente.

Le carezze che elargisce ai bambini, l’abbraccio che dà ai malati e ai sofferenti, sono immagini che scolpisci nel tuo cuore e che non dimenticherai.

Il saluto e la benedizione, in lingua sarda, personalmente, credo che abbiano contribuito ancora di più a far sentire la sua vicinanza a noi, è come l’affetto che un padre elargisce ai suoi figli facendosi partecipe delle molteplici situazioni, soprattutto in quelle dove c’è sofferenza e malattia, e incitando a non perdere la speranza in Dio e confidare nell’amore della Madonna.

Vedere quelle piazze piene di gente è una sensazione bellissima, ma questa sensazione diventa sentimento fortissimo quando vedi, a poca distanza da dove sei ferma, il volto sorridente di Papa Francesco e i suoi occhi che incrociano il tuo sguardo e dal profondo del cuore sale la commozione e lacrime di gioia sgorgano dagli occhi.

La giornata sarà memorabile per tutti, le parole di ammonimento per le istituzioni affinché si adoperino per ridare dignità a chi l’ha persa, perdendo il lavoro.

L’incoraggiamento a non perdere la speranza per ritrovare la dignità, le parole di amore rivolte ai giovani «non vendere la tua vita per la morte» non possono rimanere inascoltate, non possono cadere nel vuoto. Le parole di amore, di fede e di speranza, pronunciate con il suo linguaggio semplice, penetrano ancora di più nel cuore di tutti.

Questa giornata non può essere dimenticata, ma dobbiamo avere la forza e la consapevolezza di riproporla sempre nelle nostre comunità e impegnarci affinché dove c’è dolore e disperazione subentri la gioia e la speranza perché la vita è un dono di Dio che va difeso.

La preghiera di Papa Francesco rivolta alla Madonna di Bonaria rimanga sempre dentro di noi.

Ci sarebbero ancora tante cose da dire, ma una non la posso tralasciare, e cioè, esprimere un ringraziamento per tutti coloro che si sono impegnati e che hanno dato l’opportunità di vivere una giornata così intensa e ricca di emozioni, che ognuno conserverà nel suo cuore fra le cose preziose.

 

 

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