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Nel fine settimana arriva la primavera

Le temperature basse non hanno impedito la salita al Monte Bardia

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L'ondata di maltempo che ha caratterizzato le ultime due settimane con vento, piogge, temporali ed un drastico abbassamento delle temperature che, nella giornata di ieri, ha portato la neve su Nuoro città e qualche fiocco è stato trasportato dal vento anche a Dorgali, secondo le previsioni dell'ufficio Meteo dell'Aeronautica militare di Decimomannu, sembra essersi definitivamente allontanata.

Il cielo sarà sereno per i prossimi quattro-cinque giorni e il vento non dovrebbe soffiare. Le temperature andranno lentamente aumentando. Nel nuorese entro il fine settimana le temperature si alzeranno raggiungendo i 18-19 gradi e preannunciando un clima sempre più primaverile e mite.

Le bassissime temperature di questi giorni hanno rischiato di boicottare la tradizionale camminata verso la croce di Monte Bardia il martedì post Settimana Santa. Infatti, dopo la Pasquetta Dorgali festeggia dalla mattina nel rione di Santa Lucia e nel primo pomeriggio in molti affrontano la montagna in onore della Madonna che, secondo la famosa leggenda narrata dalla scrittrice nuorese Grazia Deledda, aveva salvato la popolazione dall’invasione dei saraceni:

"Questa leggenda risale all'ottavo o nono secolo. Dopo l'insurrezione dei sardi contro la dominazione bizantina, fuggiti i fiacchi Greci da Cagliari, l'isola si resse da sé per qualche tempo, governata dal famoso re Gialeto, ch'era già stato capo dei rivoluzionari. Ma venne tosto infestata dai Saraceni, che la sbranarono con ogni sorta di scorrerie, di espilazioni, di saccheggi e di rovine. Le coste dell'isola erano costantemente piene di pirati e di guerrieri saraceni, e i villaggi marittimi erano quelli che più certamente ne soffrivano. Gli abitanti di Dorgali, grosso villaggio nel circondario di Nuoro, vicino alla costa orientale, ma difeso da un'alta montagna calcarea, tenevano sempre un gruppo di uomini forti e valorosi sulla cresta del monte, in guardia contro tutti i movimenti dei saraceni accampati sulla sottostante costa. Era una specie di assedio.
I saraceni spiavano il momento di poter passare sui monti senza pericolo, ma i Dorgalesi stavano fermi alla guardia. Così scorreva il tempo inutilmente, allorché i saraceni fecero una falsa ritirata.
Ingannati da ciò e spinti dalla loro profonda fede religiosa, un giorno di festa solennissima i Dorgalesi della guardia abbandonarono i loro spalti naturali e scesero al villaggio per assistere alle sacre funzioni. Tosto i saraceni sbarcarono e salirono sul monte, ma mentre stavano per piombare sul villaggio si fermarono paurosi a guardare. Vedevano una immensa fila di persone vestite a vivaci colori, con in mano strani bastoncini bianchi e croci e randelli e bandiere, sfilare per le vie di Dorgali, incamminandosi come alla montagna. Era una processione. Ma ai saraceni, per volere della Madonna, la processione, così veduta dall'alto e da lontano, parve un esercito di soldati armati che si preparasse ad inseguirli e disperderli. Perciò si diedero a precipitosa fuga e qualcuno restò appiccato per i capelli agli alberi della montagna. Uno di questi alberi mi pare anzi che si chiami ancora ed appunto del saraceno.
Questa è la leggenda gentile dei monti di Dorgali, immortalata da una delle punte principali, che in memoria di tal fatto si chiama della guardia (de sa Bardia)."

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