Un altro fine settimana di baldoria e di - ahimé - ordinaria devastazione della “cosa pubblica”. Troppo spesso l’inizio della settimana a Dorgali corrisponde all’ennesima valutazione dei danni nei luoghi pubblici.
L’ultimo caso è stato segnalato nella Pineta che sovrasta le abitazioni del nostro paese. I gestori del neo Parco Avventura Atta Park, la società Zente di Dorgali che si occupa di servizi naturalistici, culturali e sportivi legati alla montagna, hanno effettuato i primi rilevamenti domenica 7 giugno pubblicando su facebook le foto con un appello al Sindaco ed alla comunità dorgalese:
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Le occhiate e il bofonchìo di scherno delle comitive di arrampicatori spagnoli, francesi ed una coppia di tedeschi che si sono recati di buon mattino presso la falesia di S’Atta Ruia, sono stati più che eloquenti.
Insomma citando alcuni degli anziani, abituali frequentatori del Parco Comunale, “… un vero schifo, il Sindaco che fa? E i Carabinieri?”. I cartelli “Area video sorvegliata” e “Divieto di gettare rifiuti” a che servono se non concretati? Perché le Forze dell’ordine non chiedono le generalità degli abituali, ma soprattutto, i genitori non percepiscono di avere problemi in famiglia? Che fine hanno fatto le ripetute segnalazioni ai Vigili Urbani, Carabinieri le innumerevoli comunicazioni verbali agli Amministratori?>>
Alla richiesta di ulteriori dichiarazioni, il titolare della società, Graziano Ruiu, commenta così: “Stanno per iniziare i corsi base di arrampicata sportiva. - e aggiunge - Credo sia questa la migliore risposta ai fatti appena accaduti. Un‘area che per 7/8 anni è stata completamente abbandonata, oramai diventata una chiavica, sta riprendendo vita, sta dando reddito ed è a dispozione della comunità”.
Eppure sono decine e decine le segnalazioni documentate dal comando dei Vigili Urbani “a conferma dello stato di inciviltà e degrado sociale che puntualmente ogni domenica mattina si accerta per le vie del paese”.
Il cittadino che paga le tasse ha diritto e dovere al rispetto della cosa pubblica, acquistata e gestita con i soldi degli onesti contribuenti, nessuno dovrebbe concedersi il diritto di maltrattare i luoghi comuni come se fossero casa sua o “cosa sua”.
La verità forse è che ci siamo disabituati a pronunciare con rispetto parole come: Legge, Stato, Cittadino, Diritto, Dovere. Le scordinate manifestazioni dei giovani sembrano rispecchiare il caos che regna a livello nazionale nella nostra società, quindi se dobbiamo attribuire delle colpe al disagio correlato all’ineducazione è giusto distribuirle nelle diverse categorie sociali come: famiglia, scuola, politica.
Probabilmente dovremmo fare tutti un esame di coscienza, impartire meno lezioni di vita e concretizzare più comportamenti civili.
Si può fare!