“Non è possibile che gli studenti siano, da un lato, fonte di speculazione per contratti a nero, affitti esorbitanti, arricchimento di interi quartieri e, dall’altro, siano privi di diritti fondamentali quali quello alla salute o al voto solo perchè non residenti. ” - dichiara Riccardo Laterza, Portavoce della Rete della Conoscenza- “Lanciamo oggi in tutta Italia la campagna nazionale per il riconoscimento della cittadinanza studentesca “Le città agli invisibili!” attraverso la quale delineiamo una nuova visione partecipata, inclusiva e sostenibile di gestione del territorio che possa restituire le città ed i quartieri a coloro che li vivono realmente ed oggi subiscono la crescita esponenziale delle disuguaglianze. Non vogliamo essere più fantasmi, come il protagonista della nostra campagna, rappresentativo della condizione studentesca nelle città. Per non essere più “invisibili”, vittime dei processi di esclusione sociale e politica, richiediamo quindi agli Enti Locali, la promozione attiva dell’ autodeterminazione dei soggetti in formazione attraverso l’erogazione di reddito in forma diretta ed indiretta.”
“Lanciamo una visione alternativa di città” - continua la Rete della Conoscenza - “a pochi mesi dalle elezioni comunali per far emergere tutte le contraddizioni oggi presenti sui nostri territori. Abbiamo una chiara idea di città con rivendicazioni ampie su: diritto alla partecipazione, diritto alla socialità, diritto allo studio, accesso alla cultura, diritto alla mobilità, diritto alla salute, diritto all’abitare. Questi rappresentano per noi pilastri fondamentali per l’estensione del welfare municipale al di fuori del principio di residenzialità, questione cara agli studenti, ma estendibile a tantissime altre categoria sociali, e per una nuova visione di diritto alla città e vivibilità. Riteniamo fondamentale partire dalla costruzione di nuovi diritti dal basso per dare risposte concrete ai bisogni, in una fase in cui i diritti sono sempre più limitati e ristretti a livello nazionale. E’ attraverso vittorie locali di questo tipo, infatti, che è possibile incalzare il Governo per la promulgazione della legge nazionale sul diritto allo studio e per la promozione di politiche di welfare universali per tutte e tutti.”

