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Carenza di infrastrutture e collegamenti con l’entroterra: la Commissione Europea vuole risposte

Mellino: “Noi lo diciamo da anni”. La richiesta ai Parlamentari sardi e l’invito alla Giunta

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Potenziare i collegamenti fra i porti e l’entroterra e intervenire per ovviare alla mancanza di infrastrutture intermodali e alla carenza di sinergie e collegamenti con l’entroterra”.

Non lasciano spazio a interpretazioni le “Raccomandazioni della Commissione UE all'Italia”, rilasciate pochi giorni fa, dopo l’analisi del “Programma Nazionale di riforma dell’Italia”, presentato il 22 aprile scorso.

(http://www.camera.it/temiap/t/news/post-OCD15-10277)

 

Quello che l’Europa ha messo nero su bianco – commenta il Presidente di Confartigianato Trasporti Sardegna, e Vicepresidente Nazionale, Giovanni Mellino – noi lo stiamo dicendo, e chiedendo, da anni. Fuori dai porti della Sardegna c’è il vuoto, la totale assenza di infrastrutture viarie, ferroviarie o intermodali, che decongestionerebbero le reti stradali e contribuirebbero anche alla riduzione dell’inquinamento atmosferico”.La situazione isolana è insostenibile ormai da troppo tempo – sottolinea - non dimentichiamo che l’insufficiente infrastrutturazione interna, e una scarsa organizzazione territoriale della logistica, di fatto dilata i costi oltremisura mettendo, così, fuori mercato gli imprenditori sardi”.

 

Nella “Raccomandazione”, l’UE ricorda all’Italia come “debba garantire la piena operatività dell'Autorità sui Trasporti entro settembre”. In particolare occorre “garantire la pronta e piena operatività dell'Autorità di regolazione dei trasporti entro settembre 2014”.

 

E’ necessario, urgentemente, agire sul Patto di Stabilità per sbloccare i progetti delle opere pubbliche – continua Mellino per questo ci stiamo attivando verso i nostri Parlamentari sardi perché si facciano promotori, prima presso le Commissioni della Camera e del Senato, e poi verso il Governo, delle richieste e delle necessità della Sardegna anche per affrontare concretamente anche le problematiche legate alla continuità territoriale e alla “sterilizzazione” dei tempi di attesa agli imbarchi nel calcolo dei tempi di guida”.

 

Confartigianato Trasporti Sardegna vuole poi lanciare un messaggio alla Giunta Regionale, per ricordare come i problemi dell’autotrasporto nell’Isola siano connessi anche alla mancanza di un “Piano regionale dei trasporti”, ai “costi di trasporto elevati” e a quelli “derivati dall’opportunità di trasporto” connessi alla continuità territoriale ma soprattutto alla situazione, nebulosa, dell’attuazione delle leggi sulla continuità.

 

Da tempo, a fronte di queste criticità – ricorda il Presidente degli Autotrasporti sardi - alla Regione manca uno strumento di programmazione aggiornato e un adeguato un Piano Regionale dei Trasporti. Negli anni, si è creato un contesto che ora risulta spezzettato ed episodico, con persistenti nodi che sono stati affrontati con politiche estemporanee, adottate senza confronto e abbandonate senza spiegazioni”.

 

Sulla Continuità Territoriale due sono i punti su cui l’Associazione chiede di intervenire. Ovvero i “costi di trasporto”, per garantire che il costo economico stretto per il passaggio dalla Sardegna al Continente sia competitivo alla stessa maniera dell’equivalente tragitto su strada, e i “costi di opportunità di trasporto”, per assicurare una possibilità di trasporto in termini di opportunità di movimenti (“parto quando ne ho bisogno”) paragonabile al Continente.

 

Secondo Confartigianato Trasporti Sardegna, in questo senso, la Regione, che ha la titolarità per legge di queste politiche, dovrebbe adottare strumenti coerenti e farli funzionare.

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