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Terre pubbliche inutilizzate a giovani che vogliano dedicarsi all'agricoltura: la proposta di legge di Efisio Arbau

A cura della redazione labarbagia.net
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Non basta predicare il ritorno dei giovani in agricoltura, servono i fatti. Occorrono strumenti reali che favoriscano e incentivino l’avvicinarsi delle giovani generazioni alla terra.

E’ quello che ha pensato il consigliere regionale de La Base Efisio Arbau che ha presentato insieme ai colleghi del gruppo Sardegna vera (Michele Azara, Gaetano Ledda e Raimondo Perra) una proposta di legge per l’assegnazione delle terre pubbliche regionali inutilizzate agli under 40, con l’obiettivo “di connettere la nuova generazione glocal (globali e locali allo stesso tempo) alla propria dimensione agricola e pastorale”.

Infatti anche se negli ultimi anni è cresciuto l’interesse dei giovani verso la terra, il ricambio generazionale stenta a decollare. Secondo l’ultimo Censimento dell’Agricoltura, riferito al decennio 2000/2010, in Sardegna i coltivatori sotto i 40 anni alla guida delle aziende sono solo 7.871 (il 13%). Per questo l’interesse deve essere sostenuto anche dagli strumenti giusti. E questa proposta di legge è uno di questi: secondo una analisi della Coldiretti il decreto Terre vive del governo Renzi, (al quale si ispira la proposta Arbau), interesserà 10mila giovani. “Incentivare l’ingresso delle nuove leve resta una priorità per un settore che tradizionalmente occupa un posto fondamentale nell’economia della nostra regione – sostiene il capogruppo di Sardegna vera -. La nostra proposta va in questa direzione, ed avrà dei risvolti positivi anche dal punto di vista ambientale, in quanto saranno recuperati diversi ettari di terra altrimenti destinati al degrado e all’incuria con tutte le conseguenze che ne deriverebbero, in primo luogo gli incendi”.

La Giunta regionale e gli Enti locali, secondo le indicazioni scritte nella proposta, annualmente dovranno censire i terreni agricoli pubblici inutilizzati che andranno assegnati agli under 40 in forma singola o associati in cooperativa. Sarà, invece, compito di Laore redare gli avvisi pubblici e formare i giovani.
“Agli assegnatari dei terreni - conclude - saranno consentiti interventi sia per il miglioramento fondiario che per la trasformazione e commercializzazione dei prodotti dell’azienda, comprese le strutture agrituristiche”.

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