Conosco e seguo Gaetano Mura da un paio di anni, ma voi sapete chi è?
È lui nella foto accanto! Magari ultimamente siete abituati ad associare la sua immagine alla Bet1128 e guardare questa foto vi disorienta. Certo con questa barba lucidamente incolta e gli occhiali retrò, dà l’idea di un latin lover in stile Lenny Kravitz, invece il gononese che ha solcato l’oceano è un uomo stranamente casalingo.
Fuori da ogni canone dorgalese, con la navigazione nel DNA, ha inseguito le sue ambizioni in ogni modo possibile, ha divorato libri e documentari per sviluppare la sua insolita passione sportiva inizialmente da autodidatta.
Il suo primo fan è proprio lui, ci ha creduto fino in fondo e con il tempo ha ottenuto l’appoggio del suo paese ed è diventato una scommessa della Bet1128, quando si dice “volere è potere!”.
A poche ore dalla partenza della regata Transat Jacques Vabre, rinviata a domani 4 novembre 2013, vorrei raccontarvi attraverso un’intervista realizzata ai primi di ottobre, chi è Gaetano Mura, cosa fa e come è arrivato ad affrontare una delle competizioni più importanti della vela mondiale.
VELA. Gaetano è passato dalla categoria Mini 650 alla Class 40 con la sua Bet1128 con la quale corre nel circuito delle regate mondiali, generalmente francesi. Le grandi regate oceaniche sono delle gare, delle vere e proprie competizioni in mare, navigazioni estreme in corsa, negli oceani alla massima velocità.
Per essere chiari, attraversare l’oceano non ha niente a che vedere con, ad esempio, la Coppa America dove le barche seguono dei percorsi davanti ad un porto.
SOGNO. Gaetano si è limitato ad inseguire quello che più gli piaceva fare. Ha sfamato il suo interesse nel miglior modo che conosceva, studiando. Così ha realizzato un suo sogno e così continuerà a farlo. Attraverso quella voglia da sempre viva e forte nel suo cuore ottiene la spinta giusta per andare avanti ed ottenere più stelle possibili.
LONTANANZA. Gaetano e la famiglia una cosa sola. Perciò la lontananza è un aspetto difficile di questo sport, soprattutto per il forte legame che ha con le persone che ama e con la sua terra. Il rammarico affievolisce nel suo “credere più nella qualità che nella quantità del tempo” ed inoltre nell’esperienza e nelle nuove opportunità che i suoi viaggi concedono alla famiglia.
SOLITUDINE. Per Gaetano è naturale e fa parte della nostra cultura. Questo è vero soprattutto se pensiamo ai tempi in cui il pastore viveva per mesi da solo nei monti restando per lunghi periodi lontano dalla famiglia.
Durante questa regata, come nell’ultima, Gaetano sarà in doppia con Sam Manuard, progettista dei più veloci class40 e velista molto bravo. Una parentesi nella sua carriera segnata dalle navigazioni in solitaria, non a caso per il prossimo anno si prepara ad un’altra traversata, lui e la barca.
TEAM. Gaetano non è solo! Un team di fiducia lo sostiene e lavora per lui, persone valide ed esperte che giorno dopo giorno costruiscono il suo progetto nato dall’idea di condivisione. La condivisione è, sempre più, un comportamento inconsueto dell’essere umano, mentre nello sport della vela anche gli allenamenti con l’avversario diventano occasione di scambio e partecipazione.
RESPONSABILITÀ. Gaetano “campa di sponsor!” sono questi contributi che gli consentono di andare avanti. Le aziende investono per avere un tornaconto di immagine e pubblicità ed ovviamente più vittorie conquisti, più interviste ottieni, più presenza hai nei media e più vali.
Tutto questo, mi spiega lo skipper, “fa crescere nello sportivo un peso enorme di responsabilità nei confronti di questi mecenati, piccoli o grandi che siano, perché non sei più solo, anche altri hanno colto il tuo entusiasmo e decidono di scommettere su di te ... ora non puoi più mollare!".
Lui stesso rimarca un detto dorgalese “Si non ti cheriat sonau, non t’esseret fatu càmpana!”. Non fa una piega!
FORTUNA. Per Gaetano navigare è una disciplina incredibile dove sono richieste competenze vaste e, un po’ come nella vita, non si finisce mai di imparare. Secondo quanto detto da un suo maestro “Il risultato è casuale, la prestazione no!”. Ossia dietro ogni soddisfazione raggiunta c’è sofferenza, allenarsi è fatica e non un caso, ciò che succede dopo e quindi in gara diventa destino.
PREPARAZIONE. Gaetano non smette mai di fare esercizio. Prima della transoceanica ha affrontato 3 sessioni di allenamento da una settimana ciascuna. Una sorta di ritiro in Gran Bretagna, giornate intense sia fisicamente che mentalmente passate in compagnia dei suoi avversari.
Tutto per affrontare 44 imbarcazioni, guidate dai più grandi navigatori della terra, 12mila km e 1 mese in mare senza sosta dalla Francia al Brasile. Determinazione e voglia!
BUON VENTO. Il migliore dei modi per augurare una buona gara allo skipper di casa, Gaetano Mura ed al suo compagno di viaggio Sam Manuard. Un altro modo semplice per sostenere subito la sua impresa è inserire come immagine di profilo facebook la foto di Bet1128 che trovate nella pagina @Gaetano Mura pagina ufficiale.
Noi lo seguiremo attraverso il tracking della regata (anche dal sito della Transoceanica Jacques Vabre) ... e voi?
In culo alla balena TEAM Bet1128!