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Gaetano & Sam superano l'equatore! Direzione: Brasile

Bet1128. Diario di bordo del 24 e 25 novembre

La Redazione
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Dopo venti giorni di navigazione e varie peripezie, Gaetano & Sam passano "la linea", oltre l'equatore si dirigono verso il Brasile! Fa piacere leggere il "diario di bordo" del nostro navigatore perciò vi proponiamo queste due giornate e vi invitiamo a seguire la transoceanica ormai vicina alla meta ...

 

Verso il Brasile

25 novembre 2013
Lasciata sulla dritta stamane all’alba l’isola di Fernando de Norona siamo ufficialmente entrati in Brasile. Questi ultimi giorni sono la parte che si può considerare la vera maratona ... e un po’ la corsa dei cavalli, non ci sono scelte tattiche o strategie da inventare. E la meteo ne lascia al momento intravedere per i giorni futuri. Più o meno tutti navighiamo con le stesse vele e lo stesso vento, ci si può impegnare sulle regolazioni per vedersi 0,1 o 0,2 in più di velocità nelle posizioni successive. Per il resto l’unica cosa da fare e guardarsi tutt’intorno con ironia e sorridendo raccontarlo anche a voi dalla cuccetta bagnata navighiamo in bolina larga con circa 20 nodi di vento il che significa ponte perennemente sommerso, l’onda salta a prua, percorre tutta la coperta e arriva in pozzetto per i lati e per la tuga, cosicché guardando dall’interno verso poppa è come stare dalla parte interna di una cascata ... ma non sempre. Ogni tanto c’è la tregua, l’invito ad uscire per una pisciatina o una boccata d aria. Ti affacci con circospezione, tutto tace, ti lascia attraversare indenne tutto il pozzetto e ti da anche il tempo di tirar fuori l'arnese e cominciare beato la tua pisciata che senti la botta e sai che non avrai scampo. Colpito! Arriva la cascata preceduta solo dal nostro "noooo!", fradici; rientri dentro. All’interno ci sono circa trenta gradi con umidità al 200per cento, non riesci più a distinguere al tatto asciutto o bagnato ma è con certezza tutto bagnato.

Le pelli anche le più coriacee iniziano a manifestare intolleranza a sale e umido ormai da 20 giorni. Con fatica raggiungi la confezione delle salviette umide te le passi sulle braccia e sul collo per togliere il sale ... finalmente! Ma il vento in quel momento sale a 22/23 nodi e bisogna lasciare il carrello, sarò veloce! E li che ti aspetta come allunghi le braccia e la testa zaff cascata d’acqua e si ricomincia. Allora si mettono a punto una serie di strategie per fregarlo tipo pisciare in una bottiglia poi allungare solo il braccio per svuotarla e non succede niente a meno che tu non ti accorga che il moschettone del vang sta strisciando sulla coperta ... ma lo posso fare in pochi secondi non mi beccherà. Non era vero. Una goccia di paperino proveniente da un infiltrazione che è nostra nemica da giorni e alla quale abbiamo costruito un percorso tipo parco giochi americano, fatto di tappe, per portarla lontano dalla nostra cuccetta sfrutta tutti i momenti propizi di giusto sbandamento o grossa beccheggiata per non sbagliare mai il colpo e centrarci sempre in pieno. E cosi via.

All’interno della cabina anche se noi ormai non siamo più in grado di distinguerli ci sono aromi di ogni genere. Noi in primis che con i capelli ci potresti calafattare un gozzo carlofortino, cerate e vestiti bagnati dalla Normandia che puzzano come carogne, sacchi della spazzatura che non apprezzano le temperature tropicali, cibo un po’ stanco diciamo cosi. Quando prendi un tocchetto di parmigiano devi scolare l’olio come si fa con la scatoletta di tonno, il cioccolato si misura in centilitri non più in pezzi. "Sam ti va un po’ di lindht alle nocciole?" - "No grazie l'ho bevuto stamattina". La cialda di mais, la mia passione, se mentre la stai per mangiare devi uscir veloce a lasciare un po’ di randa, la puoi piegare in 4 metterla in tasca e riaprirla perfettamente tonda quando hai finito. Il barattolo del sale quando ormai non usciva più nemmeno dal buco di 3 cm fatto da noi col coltello è diventato ufficialmente il deumidificatore di bordo da svuotarci l’ acqua di tanto in tanto.

Cosi vedo il mondo con autoironia dalla mia cuccetta basculante dove non mi stupirei di trovarci un pesce volante. Io ho una mia tecnica ogni volta che sto per lamentarmi penso a Shackleton, un libro che tutti dovrebbero leggere e che dimostra che l’uomo è l'animale che può adattarsi di più in assoluto a qualsiasi situazione e tutto sembra niente in confronto a ciò che hanno fatto loro ... in compenso c'è poco da manovrare con questo caldo ed è un buon risparmio di energie. Comunque la caipirinha non è ormai cosi tanto lontana e sarà ancora più buona perche "sudata" nel vero senso della parola.

Da bordo di Bet1128 è tutto. Gaetano & Sam.
 

 

Ed Equatore sia. Bet1128 con gaetano e Sam ha passato la 'Linea'.

Domenica 24 novembre
Bolina larga/traverso procediamo a buona velocità. Ogni movimento è faticoso, la barca accelera, rallenta talvolta pesta violentemente ed è perennemente sbandata e bagnata. Questo vivere costantemente contro la forza di gravità ti porta a limitare ogni attività "extra lavoro" al minimo indispensabile. Anche scrivere diventa un’impresa, centro un tasto e ne colpisco un altro quando devo usare entrambe le mani diventa un lavoro di reni. Poi rileggo, l’80 percento delle parole sono sbagliate.

Stamane verso le 7:30 di bordo abbiamo passato "la linea", cosi chiamavano la linea equatoriale i vecchi navigatori sui grandi clipper (velieri sulle rotte commerciali di tutto il mondo, NDR). Si lascia l’emisfero boreale per entrare in quello australe. Un’altra simbolica tappa importante del nostro lungo viaggio dall’Europa all’America. Ãˆ sempre stata usanza sin dai vecchi tempi organizzare una specie di rito al dio Nettuno, un battesimo per il passaggio della linea se a bordo era presente qualcuno che lo passava per la prima volta. Sia per me che per Sam non è la prima volta; ma appena Sam si sveglia come di consueto in questa speciale occasione non mancheremo di stappare la bottiglia di spumante che la Cantina di Dorgali, mio sponsor ci ha regalato appositamente.

Ieri è stata una gran bella giornata di sole, vento e mare abbastanza tranquillo. Ci siamo preparati una super pasta alla bottarga che mi ha regalato prima di partire il mio grande amico Paolino che per chi non lo conoscesse almeno di fama è il più grande ‘pescacciatore’ del pianeta terraqueo. Grazie Paolo ci siamo leccati i baffi, ne resta ancora per lo spumante di oggi. La bottarga per un sardo e un sapore familiare che ti riporta un po’ a casa. Cerchiamo di navigare al meglio regolando costantemente la barca.

Un saluto australe
Gaetano e Sam

 

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