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“In nùmene de Deus e de Santu Antoni” si rinnova il rito del fuoco

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A Dorgali e Cala Gonone fervono i preparativi per le celebrazioni in onore di Sant’Antonio Abate, sembra infatti che i dorgalesi vogliano ignorare il noto proverbio “l’Epifania tutte le feste si porta via”.

Venerdì 16 gennaio sacro e profano si fondono nell’evento che, senza contraddizione alcuna, coniuga il Vespro religioso al falò, retaggio di arcaiche usanze pagane. L’atmosfera della festa (foto del 2014), coinvolgente e suggestiva, è caratterizzata da un tripudio di sapori e profumi: l’aroma pungente del rosmarino, sprigionato dal fuoco sacro, si confonde con la dolce fragranza de su pistiddu, vero capolavoro dell'arte dolciaria dorgalese, offerto in piazza dai priori, accompagnato da un buon bicchiere di vino cannonau.

A Dorgali l’evento avrà inizio nella chiesa di Sant’Antonio alle 16:30 con il rosario, proseguirà alle 17:00 con la celebrazione del Vespro e, al termine della funzione religiosa, il parroco benedirà la grande catasta di rosmarino. La benedizione con l’acqua lustrale e con l’incenso riproduce lo stesso gesto con cui il Santo avrebbe sollevato la ferula all’uscita dall’Inferno. Infatti la leggenda narra che un tempo sulla Terra non esisteva il fuoco e gli uomini pativano il freddo, così Sant’Antonio, mosso a compassione, decise di procurarselo: con il suo bastone di ferula riuscì a prendere delle braci ardenti dall’Inferno, portarle sulla Terra e diffondere il fuoco, luce e calore tra gli uomini.  A ricordarci ancora oggi la sacralità dell’elemento saranno i tre giri rituali che sacerdote e priori compiranno attorno alla catasta di rosmarino prima di darle fuoco. L’accensione rappresenta il momento di maggiore partecipazione popolare alla cerimonia, tanto importante che, in passato, in base all’andamento iniziale delle fiamme si traevano gli auspici per l’anno nuovo. Una volta acceso il falò i ragazzi affronteranno il fuoco per dimostrare la loro balentia: come da tradizione scaleranno la catasta fino alla croce di arance, posta in cima, per staccarle e lanciarle tra la folla.  

Il canto dei tenores dorgalesi allieterà la serata e le cantine del rione Sa Serra, tutt’attorno alla chiesa, saranno aperte per offrire su cùmbidu ai presenti; chiuderanno i battenti solo quando le ultime braci si saranno consumate.

A Cala Gonone il rito di Sant’Antonio avrà inizio con il Vespro nella Parrocchia Nostra Signora di Bonaria e proseguirà presso il Parco Palmasera dove il mare farà da sfondo al suggestivo falò.

I priori in carica quest’anno sono Antonio Branca e Maddalena Fancello a Dorgali, Cipriano Vedele e Sabina Fancello a Cala Gonone.

L'auspicio migliore per il paese è che la festa coinvolga non solo la comunità dorgalese, ma richiami anche turisti che sempre più, in tutta la Sardegna, rispondono con entusiasmo alla ricorrenza.
 

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