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Bergoglio. Gioia, speranza e fiducia per i giovani!

Alcune riflessioni dopo la visita del Papa in Sardegna

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Un numeroso gruppo dorgalese faceva parte di quelle 400mila persone che si sono ritrovate a Cagliari per salutare Papa Francesco in visita a Cagliari il 22 settembre scorso. Tante le immagini ed i pensieri che hanno invaso la televisione, i social network ed il web in generale, tra le svariate manifestazioni di affetto suscitate dall'incontro il nostro vice parroco, Don Luca, ha pensato di riportare le riflessioni di alcuni ragazzi:

 

«Vedere cristiani pessimisti non è bello! … Vedere la Cresima come “sacramento dell'addio”, vedere spesso le chiese vuote e la mancanza dei giovani, viene considerato come un fallimento che ci toglie la speranza». In tanti ci dicono di non arrenderci, di non mollare perché prima o poi passerà: lo ripetono amici, parenti, colleghi … Eppure sentirlo dire dal Papa dà una spinta per riacquistare la fiducia che non si riesce a riprendere, oppure semplicemente si pensava non sarebbe stato possibile. Sentirsi bene, non più deboli, come un super eroe che vince, come il sole dopo troppe giornate di freddo: ecco la sensazione che si prova ad ascoltare il Papa che ci chiede di non lasciarci portar via la speranza».
(C. P.).


«Quella di domenica 22 settembre è stata una giornata ricca di emozioni. Il nostro cammino con il Papa Francesco è iniziato dal sabato sera con la recita del Santo Rosario offerto per questo tanto atteso evento: caricati dalla preghiera abbiamo così intrapreso il lungo viaggio verso Cagliari.
Alla gioia dell'incontro con il Pontefice è seguita la commozione quando ci siamo messi all'ascolto delle testimonianze dei lavoratori che in questo periodo si ritrovano ad affrontare la sempre più difficile vita di oggi; e le risposte del Santo Padre hanno dato forza e speranza soprattutto a noi giovani che troviamo sempre più ostacoli a inserirci nel mondo del lavoro.
Ancora più illuminante è stato l'incontro coi giovani, durante il quale il Papa, con le sue parole, i suoi gesti e quelle espressioni così semplici e pratiche, ci ha messo in guardia dai “venditori di morte” che per sfuggire ai nostri problemi ci offrono soluzioni all'apparenza “semplici e comode”, che ci portano però ad allontanarci dall'unica vera soluzione di tutti i problemi, Gesù Cristo.
Il messaggio che più ci ha colpito e che ha riacceso in noi la speranza in un futuro migliore è la certezza dell'amore infinito che Gesù ha sempre per ognuno di noi.
Grazie Papa Francesco per la gioia che ci hai donato, cammineremo sempre con te!».
(G. S., A. M., M. L., S. L.).

 

«”Maria nel cenacolo ci insegna ad avere piena fiducia in Dio, nella sua misericordia! Ci dice di non stancarci di bussare alla porta di Dio!”. Nel proporre la mia testimonianza voglio partire da questa frase che il Papa ha detto commentando la prima lettura della Messa: non stanchiamoci mai di bussare alla sua porta. Anche nel periodo che stiamo vivendo, sono tante le persone che si stancano di bussare alla porta del Signore … Magari si trovano in un periodo difficile della loro vita (la malattia, la perdita del lavoro, la solitudine ...) e non trovano qualcuno di cui fidarsi. Il Papa ci dice: "Fidatevi della Madonna, lei è una buona mamma, saprà sempre aiutarvi e non vi abbandona mai". Spero nei momenti di difficoltà che questa frase mi sia di sostegno per avere la forza e il coraggio per affrontare questi momenti di debolezza».
(C. U.).


Mi è stato chiesto di scrivere qualche riga per descrivere l'incontro con il Papa. Beh … non è facile raccontare le emozioni che ho provato! Io vorrei piuttosto ringraziare: ringrazio Dio di avermi dato la possibilità di fare questo viaggio, di aver condiviso questa splendida esperienza con tanti miei coetanei e migliaia di altre persone. Ho provato un momento di vera unione e forza interiore, coraggio e speranza; queste sono le parole che più mi hanno colpito tra le tante dette da Papa Francesco. Spero tanto di trovare anch’io questo coraggio. Lui con le sue semplici parole è riuscito a toccare il cuore di tutti noi».
(M. S.).

 

Un nostro compaesano, Luciano Bacchitta (video a seguire), ha avuto la possibilità di salutare ed esporre in diretta la sua preoccupazione, ormai comune, legata al tema del lavoro nell'isola, in particolare alla pastorizia. Parole lucide e decise a cospetto del Papa: “Eravamo un popolo di pastori e agricoltori ma da diversi anni questo lavoro è anche accompagnato dalla precarietà e dall’incertezza del futuro”.

 

 

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