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LETTERA DEI SACERDOTI ALLA COMUNITÀ PARROCCHIALE

Dorgali, 27 ottobre 2013

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Carissimi,

nel 1937 don Primo Mazzolari scriveva nella sua lettera alla parrocchia: “mi sono stancato di tutto fuorché di fare il parroco. Vuol dire che è il nostro vero mestiere, vuol dire che la famiglia la ritroviamo solo con una chiesa sul cuore, che ti schiaccia e ti porta”
Dopo un anno vissuto con voi, rinnoviamo il nostro “si” entusiasta e “ricco di sogni” per continuare a vivere con voi e per voi l’affascinante ministero sacerdotale dentro questa comunità. Volgendo lo sguardo e l’attenzione a questi dodici mesi non possiamo non esprimere il nostro grazie a voi tutti. Sono tanti i motivi di gratitudine: la squisita accoglienza, la cordialità dei rapporti, la ricchezza di momenti condivisi, la discreta generosità anche in un tempo di crisi economica. Il nostro grazie si estende a tutti e non nominiamo nessuno, perché ognuno di voi si può ritrovare in vari modi in questo nostro sentimento. Sicuramente nella nostra fragilità umana non sempre e non tutto abbiamo fatto come desideriamo e desiderate. Vi chiediamo, accanto alla misericordia, anche la fiducia, perché il nostro cuore è mosso solo dal desiderio di bene per ognuno di voi. Ora abbiamo iniziato un nuovo anno pastorale ricco di prospettive e di speranze, seguendo gli inviti quasi quotidiani di Papa Francesco alla speranza, all’ottimismo e all’impegno condiviso. Il nuovo anno pastorale sarà per noi tutti caratterizzato dalla celebrazione del centenario della nascita della Beata Maria Gabriella e il nostro cammino di quest’anno avrà come filo conduttore il messaggio che la nostra Beata ci lascia: “Amatevi gli uni gli altri” nel senso di appartenenza alla comunità ecclesiale e nell’urgenza di promuovere relazioni fondate sull’amore. Una parrocchia che vive tante esperienze positive, ma non vive l’unica legge evangelica – l’amore e l’unità - non può definirsi vera comunità. Partendo dall’esempio della Beata e da tanti esempi e provocazioni positive della nostra storia, ci sforzeremo in questo cammino di crescita. Fra i tanti aspetti positivi che abbiamo potuto notare in quest’anno, rimane come un grande punto interrogativo l’unità vera e autentica tra le persone e tra i gruppi parrocchiali. Unità nella preghiera, nella liturgia, unità come testimonianza nella vita quotidiana. Senza questo fondamento tutto il nostro operare rimane occasionale, fine a se stesso e rischia di essere solo “un mostrare agli altri quanto siamo bravi”. Con amore e rispetto, ma anche nella grande responsabilità morale che abbiamo come pastori di questa comunità, chiediamo a tutti uno sforzo in questo cammino di crescita per essere davvero nella società di oggi testimoni autentici del Vangelo. Questa testimonianza dell’unità la chiediamo in particolare a chi nella comunità assume ruoli o servizi educativi nei confronti delle nuove generazioni e la consideriamo come necessaria e urgente per i vari gruppi ecclesiali. Per vivere l’unità vera è necessario essere umili, generosi, liberi da pregiudizi, aperti al dialogo e capaci di accogliere la diversità dell’altro come ricchezza. Lo ripetiamo: tutto il nostro operare è testimonianza della bellezza di essere chiesa solo se mossi da uno stile di unità e comunione con noi sacerdoti e con tutti i laici. Questo è il nostro primo “sogno “ per la parrocchia! Accanto a questo è presente il desiderio di accogliere tutti, di rafforzare la già presente vivacità umana, culturale e morale di questa comunità, indirizzandola nei binari giusti per il bene di tutti e non solo del singolo o del gruppo di appartenenza.
Proposte operative

IL 16 E IL 17 NOVEMBRE
Saremo chiamati a eleggere il Consiglio Pastorale, organismo fondamentale di una parrocchia – comunità. È stata già pubblicata la lista dei candidati. Ogni fedele che abbia compiuto i sedici anni è invitato a partecipare alle elezioni che si terranno nella saletta “don Giampiero Fronteddu” sabato 16 novembre dalle 16 alle 20 e domenica 17 novembre dalle 8 alle 12.30 e dalle 15 alle 19.30, si potranno dare tre preferenze (almeno un maschio e una femmina).
Dopo l’elezione del Consiglio Pastorale si formeranno le commissioni, che avranno il compito di proporre, sostenere, verificare, insieme al Consiglio Pastorale, il cammino della parrocchia nei vari ambiti e nello stile di autentica comunione. Le commissioni sono le seguenti: Caritas - amministrativa – cultura e lavoro - famiglia e giovani - catechesi e liturgia.

LITURGIA
La liturgia è il centro e il culmine di tutta la vita di una comunità e a essa dobbiamo dare un altissimo risalto. Recuperiamo la domenica come giorno della comunità prima di tutto nel celebrare. Tutte le celebrazioni domenicali vengono vissute nella chiesa parrocchiale (a S. Lucia solo perché dobbiamo dare un servizio alle monache).
L’orario definitivo delle celebrazioni festive e feriali è il seguente:
Feriale invernale 7 - 8 (a s. Lucia) – 17
Festivo invernale 7.30 – 8.30 – 10 – 17(18) – messa vespertina del sabato ore 17 (18)
Feriale estivo (ultima domenica di marzo -giugno) ore 7 – 8 -18
( luglio – agosto e settembre) ore 8 ( S. Lucia ) ore 19
Festivo estivo ( ultima domenica di marzo - giugno) 7.30 – 8.30 – 10 – 18
(luglio – agosto e settembre) 7.30 (s. Lucia) - 9.30 - 19
In alcune domeniche ci sarà anche una messa alle 10 nella chiesa dell’Assunta o nella chiesa di S. Lucia per i bambini di prima e seconda elementare, per educarli alla partecipazione e al coinvolgimento attivo.
Nelle solennità del Natale e della Pasqua ci sarà anche la Messa alle ore 11.
Qualora ci fossero novene nelle varie chiese, il sabato sera e la domenica verranno celebrate in parrocchia.
Ogni giorno: prima della messa del mattino le lodi, prima della messa del pomeriggio il S. Rosario.
Ogni primo giovedì del mese : adorazione comunitaria per le vocazioni, in parrocchia
Nei venerdì di quaresima: via crucis alle 16.30 in chiesa e alle 20 nei vari rioni
Confessioni, salva la disponibilità tutte le volte che una persona lo desidera, i sacerdoti sono a disposizione per le confessioni mercoledì – venerdì e sabato dalle 15.30 alle 17 (16.30 -18) e il sabato dalle 10 alle 11.
Animazione canto della domenica: S. Messa ore 10 Azione Cattolica, S. Messa vespertina “Amici della Beata”.

MATRIMONI
Sottolineiamo l’importanza della celebrazione del sacramento del matrimonio nella chiesa parrocchiale, dato il carattere comunitario della celebrazione. L’addobbo della chiesa deve essere fatto nel rispetto delle norme liturgiche e sono inoltre vietati stili, musiche e canti poco consoni alla celebrazione. La pulizia della chiesa non parrocchiale deve essere fatta dai familiari, dopo aver chiesto la chiave o in parrocchia o alle prioresse. Richiamiamo l’obbligo morale della partecipazione al corso per i fidanzati (iscrizioni entro il mese di dicembre) e alla Messa domenicale: il modo migliore per una coppia per prepararsi spiritualmente alla celebrazione del matrimonio.

BATTESIMI
Proprio nello stile dell’essere comunità, consigliamo vivamente a tutte le famiglie la celebrazione comunitaria (ultimo sabato del mese alla Messa vespertina).
° Durante la celebrazione del sacramento i genitori (se non sono impediti da convivenza o divorzio) e i padrini sono invitati al sacramento della confessione e della comunione.
° solo per casi urgenti il battesimo può essere celebrato in altra data concordata col sacerdote.
° il battesimo deve essere celebrato nella chiesa parrocchiale e mai durante il matrimonio dei genitori o durante prime comunioni o cresime.

CRESIME
L’iscrizione al corso di preparazione alla Cresima va fatta entro il mese di novembre sia per i ragazzi sia per i giovani. Possono celebrare il sacramento della Cresima i ragazzi che abbiano partecipato al catechismo parrocchiale e alla Messa domenicale e che abbiano compiuto o stiano per compiere almeno i 13 anni. Per i giovani o adulti chiediamo vivamente che non ci si iscrivi alla Cresima all’ultimo momento, perché è necessario un periodo adeguato di preparazione. I ragazzi e i giovani che si iscrivono alla Cresima devono assumersi l’impegno di continuare a seguire con costanza e fedeltà il cammino cristiano e non può essere più considerato il “sacramento dell’addio alla chiesa” come spesso avviene, tradendo il senso stesso del sacramento. Qualche mese prima della cresima (entro il mese di marzo) dovranno presentare il nome del padrino, il quale deve essere cresimato e avere tutti i requisiti che di seguito elenchiamo.
Riguardo i padrini (anche di cresima), la scelta deve essere fatta, oltre che per motivi affettivi, rispettando il ruolo vero del padrino: collaborare per la formazione umana e religiosa del figlioccio. Il padrino deve essere un vero credente, partecipe della vita della comunità e senza alcun impedimento. Vi preghiamo vivamente di non mettere i sacerdoti nella condizione di dover rifiutare eventuali padrini con qualche impedimento, evitando disagi e sofferenze reciproche. Notiamo che esistono casi nei quali, in modo poco rispettoso della verità, si presenta un solo padrino, dicendo che l’altro, anche se non può svolgere il compito nella celebrazione, viene considerato padrino; capiamo tutti che è un falso e specialmente si manca di rispetto al sacramento e al bambino che viene battezzato: considera padrino/a uno che non lo è realmente. Gli adulti siamo i primi che dobbiamo educare alla verità con l’esempio: questo “trucco” è come considerare padre o madre una persona che non lo è.
D’ora in avanti non si può fissare la data di Battesimo e Cresima se manca l’autocertificazione dei padrini (o il nulla osta del loro parroco per padrini che vengono da fuori) dal quale risulti che sono liberi da ogni impedimento.
Le condizioni canoniche per svolgere il ruolo del padrino sono le seguenti:
• Aver compiuto sedici anni
• Essere battezzato e cresimato (chi fa il padrino di cresima non può essere cresimato nella stessa celebrazione del figlioccio ma almeno un po’ di tempo prima)
• Di non aver contratto matrimonio solo civile, né di convivere, né di aver procurato il divorzio.
• Di non appartenere a organizzazioni o associazioni condannate dalla chiesa.
• Di impegnarsi nell’educazione morale e religiosa del figlioccio.
Come potete notare la scelta o meno del padrino non riguarda solo la situazione matrimoniale, ma esistono altre condizioni importantissime affidate alla coscienza di ciascuno, specialmente di chi è chiamato a tale compito.
In coscienza i parroci non possiamo trasgredire queste norme della chiesa e quindi preghiamo vivamente che nessuno e per nessun caso chieda più la possibilità di svolgere il ruolo del padrino se non sono presenti tutte queste condizioni. Noi sacerdoti, a differenza di quanto si sente da qualche pettegolezzo paesano, non abbiamo mai accettato padrini con impedimenti. Se qualcuno l’ha fatto non ha dichiarato la sua situazione personale, assumendosi la responsabilità di dire il falso. Chiaramente la comunità cristiana si pone non “contro” queste persone, ma in uno stile di accoglienza e di affetto, poiché compito importante della chiesa è quello di “asciugare le lacrime, curare le ferite, accogliere chi vive una situazione di difficoltà”; ognuno, quando fa una scelta di vita, deve assumersi tutte le conseguenze che ciò comporta.

NOVENE E FESTE POPOLARI
Nel ringraziare l’amministrazione comunale e le varie associazioni di volontariato dell’attenzione per le feste popolari, in particolare “le feste di pandela”, desideriamo precisare che esse sono feste religiose e quindi il primo responsabile di tali feste è la comunità parrocchiale che accoglie e stimola la collaborazione di tutti, associazioni, privati cittadini e amministrazione pubblica. Riguardo a ciò desideriamo che l’organizzazione di tali feste venga fatta in parrocchia, con i sacerdoti, il consiglio pastorale, gruppi di volontariato e amministrazione comunale.
Anche tutte le altre feste (B. Maria Gabriella, B. Vergine Assunta, S. Caterina, ecc.,) sono prima di tutto eventi religiosi e tutte le altre belle e importanti iniziative a carattere civile devono sempre rispettare questo carattere sacro della festa, in uno stile di sobrietà e mai di spreco, di rispetto dei valori cristiani e mai di proposte che possano offendere tali valori.
Le feste non sono e non devono essere mai ostentazione di se stessi, della propria famiglia, del proprio gruppo, devono essere sobrie, aperte a tutti, vissute con tutti. Chiediamo che vengano eliminati partecipazioni e inviti personali o familiari; tutta la comunità deve sentirsi invitata e partecipe anche ai momenti di fraternità delle nostre feste. Se il tempo lo permette, i rinfreschi vengono fatti davanti alla chiesa; se il tempo non lo permette, si possono utilizzare i vari locali parrocchiali. Non è necessario “pagare” per avere questi locali, ma tutto è affidato alla libertà e disponibilità di ciascuno. Nessuno può essere privato di svolgere il ruolo del priore per motivi di carattere economico, anche il più povero ha questo diritto! Ciò che vale non è la quantità ma la qualità di ogni servizio. Viviamo tempi nei quali la sobrietà e l’essenzialità devono avere la priorità! Se uno vuol spendere di più, ci sono tanti modi di fare beneficenza nascosta. Ai priori e ai comitati dei festeggiamenti religiosi si chiede anche la partecipazione alle celebrazioni: novena, S. Messa ed eventuale Processione: non possiamo definirci priori o comitati religiosi senza vivere l’aspetto che qualifica quell’impegno. Durante tutte le novene nelle varie chiese e durante l’ottavario per le anime in cimitero nei giorni di domenica e nella prefestiva del sabato la Messa viene celebrata nella chiesa parrocchiale, proprio per far risaltare l’aspetto comunitario della celebrazione. Nessuno può e deve chiedere soldi per feste paesane in nome di un santo (ma anche per tutte le attività della parrocchia) senza il permesso del parroco, il quale informerà la comunità durante la celebrazione domenicale. Non vengano dati soldi o donazioni a chi non fa questo passaggio, moralmente obbligatorio. Se non c’è il preavviso in chiesa significa che non si ha il permesso per chiedere in nome di un santo o di una attività parrocchiale.
Proponiamo (nello stile della trasparenza e della serenità) di dare alla comunità il resoconto di eventuali offerte, questue o donazioni per una festa religiosa o per qualsiasi attività che abbia un legame con la parrocchia. In questo, come sacerdoti, vi diamo l’esempio perché crediamo che tutto ciò che si ha e si spende per una festa comunitaria e per la parrocchia è della comunità e cosi anche si evitano chiacchiere e pettegolezzi; troppa gente, inoltre (spero non del posto), va in giro chiedendo in nome della chiesa (e di santuari esterni a noi, senza il permesso di nessuno), con la nostra proposta si evitano truffe e personalismi. Nel giornalino parrocchiale alla fine di ogni anno, insieme al bilancio della parrocchia, verranno presentati i resoconti di comitati, responsabili delle chiese e attività parrocchiali. Per tutte le attività organizzate dall’Azione Cattolica e dalla S. Vincenzo (tesseramento, campi scuola, uscite e opere di carità) c’è sempre l’approvazione del parroco poiché tutto viene fatto in sintonia e con la massima chiarezza. Chiaramente rileviamo che tutti i priorati e responsabili delle chiese finora hanno agito sempre nella massima responsabilità, con disinteresse e generosità e di questo li ringraziamo.

LOCALI PARROCCHIALI
I locali della parrocchia sono prima di tutto per le attività della parrocchia, ma, su richiesta e se liberi, possono essere utilizzati anche per altre attività: incontri di altri gruppi, mostre (salone casa di riposo), rappresentazioni teatrali o momenti musicali (salone parrocchiale). I locali della casa di riposo possono essere utilizzati per cresime, battesimi o prime comunioni. Non possono esser utilizzati per feste personali o di gruppo, per spuntini e attività non consone alla struttura e non possono essere utilizzati come sede per gruppi non parrocchiali. I locali vengono mantenuti dalla generosità della gente, quindi non mettiamo tariffe, ma ci affidiamo alla buona volontà di ciascuno; chiaramente eventuali danni sono a carico di chi chiede il locale. Ricordiamo che esiste una responsabilità penale di chi gestisce i locali e quindi la scelta di prestarli è un atto di fiducia nelle persone che li richiedono. Chiediamo cortesemente che i locali non vengano richiesti per attività non elencate qui per non dover dire dei no antipatici.

CATECHESI
La parrocchia propone vari incontri di catechesi e di formazione per tutte le età nei giorni e orari seguenti:
Giovani di Azione Cattolica il lunedì alle 20.30 al circolo
Gruppo “Amici della Beata” il lunedì nei locali dell’oratorio
Giovanissimi di AC il mercoledì alle 20.30 al circolo
Adulti-terza età a Corraleddu (sala D. Bacchitta) il lunedì alle 15.30 (16.30)
Adulti salone ufficio parrocchiale il venerdì alle 21
Ragazzi secondo gli orari e i giorni della catechesi parrocchiale
Ragazzi ACR: il sabato pomeriggio
Catechisti: ogni quindici giorni il giovedì alle ore19
Fidanzati: la domenica sera dal mese di gennaio
Chierichetti: date e orari da definire
S. Vincenzo il martedì alle ore 18 (18.30)
E’ nostra intenzione riprendere anche gli incontri di catechesi con tutte le persone che hanno vissuto l’esperienza dei “Cursillos”.
Ogni tanto faremo incontri di formazione per genitori sia nella scuola materna, sia nella parrocchia, oltre che giornate di fraternità e formazione.
Durante la Quaresima:
- una volta la settimana: catechesi comunitaria in chiesa
- Incontri nei vari vicinati
Nello stile dell’accoglienza e dell’apertura a tutti, chiunque lo desiderasse può partecipare alle catechesi, anche se non iscritto alle associazioni.
Invitiamo giovani e adulti a partecipare agli incontri di catechesi e formazione per crescere nella fede e sviluppare il senso dell’essere comunità. La formazione è indispensabile per una fede adulta e consapevole. Invitiamo i genitori a far di tutto perché i ragazzi partecipino al catechismo parrocchiale e frequentino l’ACR e l’oratorio.

L’ORATORIO
Nella nostra parrocchia da tanti anni è presente l’oratorio parrocchiale e desideriamo, seguendo le indicazioni dei vescovi italiani, migliorare ancora l’esistente, creando uno spazio di accoglienza e di formazione umana, morale e spirituale per tutti. Noi sacerdoti mai abbiamo pensato di non continuare l’esperienza dell’oratorio, ma la consideriamo attività di tutta e per tutta la comunità, in uno spirito di collaborazione di servizio di tutte le realtà presenti nella nostra parrocchia. Secondo il progetto educativo dei nostri vescovi, l’oratorio non può essere e non è alternativo alle associazioni, come l’azione cattolica, ma esperienza di apertura e servizio di esse alla comunità paesana, insieme con altre persone che ne condividono lo scopo e i fini. L’oratorio non è un gruppo, ma un insieme di gruppi e di persone che, in collaborazione col Consiglio Pastorale parrocchiale e sotto la guida dei sacerdoti, lavorano INSIEME per accogliere, servire e formare le persone, con un’attenzione particolare alle nuove generazioni.
È in fase di studio da parte di don Luca un progetto che quanto prima presenteremo a tutta la comunità, ma già da ora chiediamo la collaborazione di tutti perché la realtà dell’oratorio diventi luogo e spazio vitale per tutti, in particolare per le nuove generazioni.

LA SCUOLA MATERNA “DON BASILIO MELONI”
È una ricchezza culturale, umana e formativa della nostra comunità e desideriamo che continui nella serenità e nella sicurezza la sua presenza a Dorgali. Tutti conosciamo le difficoltà economiche che continuamente incontriamo e invitiamo persone di buona volontà ad aiutarci, poiché lo stato e la regione non sempre sono solleciti nei finanziamenti e non riusciamo a coprire sempre tutte le spese. La nostra scuola desidera diventare anche un centro di formazione per genitori, in quell’attenzione alla famiglia che la contraddistingue.
Pensiamo sia doveroso un grazie particolare alle suore e a tutto il personale per la professionalità e l’amore con cui svolgono il loro lavoro e la loro missione.

DIALOGO E COLLABORAZIONE CON TUTTI
Nello stile del bene comune e dell’interesse di tutta la comunità paesana, desideriamo collaborare con tutte le scuole presenti nel nostro paese e con le associazioni sportive, culturali, folkloristiche e di volontariato, oltre che intensificare la collaborazione con l’amministrazione comunale e con tutte le istituzioni presenti a Doragli, oltre che con la parrocchia della Beata Vergine di Bonaria a Cala Gonone.
Non possiamo dimenticare la ricchezza della presenza nella nostra comunità del monastero: è dono di Dio alla nostra parrocchia e dobbiamo sentire il dovere della vicinanza e dell’affetto nei confronti delle monache e della condivisione con loro della preghiera e della carità.
Conclusione E’ in fase di studio il progetto pastorale diocesano, che fra qualche mese verrà pubblicato in tutta la diocesi. Ci sentiamo uniti come parrocchia al nostro vescovo in questo sforzo di rinnovamento e di crescita della nostra chiesa locale: attenzione alle famiglie, specialmente quelle in difficoltà, condivisione dei problemi sociali, etici ed economici della nostra terra, attenzione alle nuove generazioni in uno sforzo di autentico dialogo con tutti.
La nostra parrocchia desidera essere “casa aperta e accogliente”, esperienza di autentica comunione e fraternità, esperienza di vita per una gioiosa scoperta dell’amore di Dio per l’uomo e per ogni uomo.

Affidiamo il nostro cammino alla protezione della Vergine de Bonu Camminu, all’intercessione e sostegno della nostra Beata Maria Gabriella.

Vi abbracciamo e vi benediciamo
Don Michele e don Luca

 

 

ALCUNI APPUNTAMENTI IMPORTANTI

20 dicembre 2013 ore 20 Natale degli uomini
17 marzo 2014 100 anni della nascita della B. Maria Gabriella
25 aprile 2014 Inizio novena in Onore della B.Maria Gabriella (spostata x la concomitanza con la settimana santa)
1° maggio 2014 A Dorgali convegno diocesano dei chierichetti
4 maggio2014 Festa in onore della Beata Maria Gabriella
10 maggio 2014 Ore 18 celebrazioni delle Sante Cresime
25 maggio2014 Prime Comunioni

 

 

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