"La dorgalese": un coltello, un paese, una storia

04/08/2015
Tradizioni
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Anche nel 2015 Dorgali diventerà per due giorni il paese dei coltelli. L’Associazione per le tradizioni popolari “Tiscali-Dorgali” organizza la terza edizione della Rassegna Regionale del coltello tradizionale sardo “Sa Resorza” (segui il link per il programma) in memoria di Gianfranco Spanu, giovane fabbro-coltellinaio dorgalese morto nel 2012 a soli venticinque anni per un incidente a cavallo.

La Rassegna del Coltello a Dorgali era un suo sogno ma è stato realizzato solo dopo la sua morte. Il suo desiderio era quello di creare un confronto e uno scambio culturale fra gli artigiani che producono le varie tipologie di “resorza” nelle diverse zone della Sardegna e tentare di percorrere a ritroso la storia di questo coltello che è parte integrante del bagaglio culturale dei sardi. Voleva inserire in un ambito di più ampio respiro la storia del “suo coltello”, “la dorgalese” che viene dalla tradizione della sua famiglia. Egli ha imparato quest’arte dal padre Tonino, dal nonno Tattanu e questi l’avevano appresa dal bisnonno Antonio.

È la storia degli Spanu, quattro generazioni di fabbri che copre un arco di centoventi anni, ma che si spinge ancora più indietro fino ai primi anni del 1800.
È la storia di Dorgali, paese di artigiani-artisti che si sono distinti da sempre per l’originalità, la finezza e l’eleganza dei loro manufatti in legno, ceramica, lana, cuoio, oro, argento e ferro.

Agli inizi degli anni ‘60 del 1900, quasi tutti i fabbri di Dorgali abbandonano il tradizionale lavoro della forgia e si dedicano alle nuove richieste del mercato: cancelli, ringhiere, cancellate e infissi. Solo Tattanu Spanu tiene duro e insieme all’antica arte del maniscalco cura la produzione di coltelli-resorzas sempre più rifinite ed eleganti. Egli trasforma il coltello-utensile del pastore in oggetto raffinato come un gioiello, senza fargli perdere però la sua potenzialità d’uso.
Nasce così quella che verrà chiamata “la dorgalese” e che si distingue fra gli altri coltelli per la sua linea leggera ed elegante. Un coltello caratterizzato da un connubio di essenzialità e sostanza, forme lineari e forti, sintesi di bellezza e di un gusto estetico unico.

Negli anni ‘70 il coltello firmato Sebastiano Spanu riceve riconoscimenti e apprezzamenti da collezionisti ed esperti del settore, in Sardegna e fuori. La linea affusolata e filante, l’obliquo dell’anello, il piedino salvafilo e il fermo a scomparsa sono i particolari che, a colpo d’occhio, fanno riconoscere “Sa Resorza Durgalesa Spanu”.

I figli di Tattanu Spanu, Luciano e Tonino, i nipoti Gianfranco, Sebastiano e Claudio, hanno scelto di portare avanti la tradizione di famiglia.
Oggi a Dorgali un folto gruppo di giovani si dedica con successo a quest’arte antica, a conferma della vocazione all’artigianato artistico del nostro paese.

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