A quanti scandali ancora bisognerà assistere e quanto ci si dovrà indignare di fronte alla sfrontatezza con la quale chi deve garantire le regole, non lo fa’?
	Un numero chiuso per imbarcazioni da traffico passeggeri nel porto di Cala Gonone, dettato da un’ordinanza della Capitaneria di Olbia, ha resistito per ben 30 anni, concedendo un assoluto monopolio al Nuovo Consorzio Trasporti Marittimi. Era il 1985; la Costituzione Italiana bandisce i monopoli.
	Le ragioni che si adducevano allora riguardavano la sicurezza portuale.
	La situazione di quegli anni era senza dubbio meno critica di quella che si vive adesso, ma, chissà per quale motivo, la negazione di un’eventuale aumento di numero per le unità da trasporto passeggeri a Cala Gonone, oggi, rimane la medesima “problemi di sicurezza portuale”.
Lo strano di questa vicenda è che le autorità preposte a garanzia della famigerata “sicurezza portuale”, in realtà non hanno fatto niente in tal senso, dal momento che, senza alcun limite, Demanio Marittimo, Capitaneria, Comune, hanno rilasciato e ancora stanno rilasciando autorizzazioni su autorizzazioni per attività di noleggio gommoni.
Dal libro “La Grande Guerra dei Poveri”. Sorge spontaneo chiedersi come mai per un certo settore le porte sono aperte a tutti mentre per il traffico passeggeri no? E come mai si starebbe cercando, con una strana alchimia, di far rientrare l’undicesima barca da traffico comparsa e autorizzata quest’anno nel gruppo delle 10 esistenti da sempre? Si vuole per caso perpetuare il famoso numero chiuso e garantire con la “sicurezza portuale” altri 30 anni di non concorrenza?
	Le sentinelle in odore di concussione, mettono agli altri fette di salame sugli occhi perché la torta in ballo, a loro parere, è meglio mangiarla in pochi.
	Così, nella riunione avvenuta presso l’ufficio locale marittimo di Cala Gonone, alla presenza dell’Illustrissimo Sig. Sindaco del Comune di Dorgali, dell’Autorità Portuale, ecc, si è cercato di trovare la migliore soluzione momentanea non certo per garantire la futura fine di un losco sistema di gestione, ma bensì una visione prospettica di conferma e consolidamento di vecchi diritti feudali.
Nel frattempo, volutamente, chi di dovere con poche mosse di scacchi, fomenta discordie tra le piccole attività di noleggio, per deviare l’attenzione su manovre di dubbia liceità atte a favorire i compari di merende per spuntini programmati a tavolino.

