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Educare i giovanissimi a “vivere” la rete costruttivamente, sviluppare in loro uno spirito critico e un senso civico digitale che li porti a non essere solo consumatori ma anche produttori consapevoli di informazioni

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La nuova emergenza: educare i giovanissimi a “vivere” la rete correttamente e costruttivamente, sviluppare in loro uno spirito critico e un senso civico digitale che li porti a non essere solo consumatori, ma anche produttori e distributori consapevoli di informazioni. Vietare, demonizzare, incolpare – in modo particolare Facebook o Whatsapp – non serve. Bisogna informare, educare, guidare ad usare saggiamente gli strumenti del web 2.0, sviluppare nei ragazzi una cultura partecipativa, insegnare loro ad offrire contributi validi in un dialogo civile e democratico. A chi il compito? Alla famiglia, alla scuola? La risposta è – come sempre – A ENTRAMBE.

Proprio come insegniamo ai nostri bimbi a maneggiare il coltello per tagliare il cibo, quando sono abbastanza grandi per poterlo fare, così dovremmo stare al loro fianco accompagnandoli nei primi passi in Internet. I bambini crescono in fretta e non ci saranno sempre mamma e papà a fare a pezzetti la bistecca, dovranno imparare a far da sé per non mangiare sempre minestrine – o peggio – rischiare di ferirsi usando il coltello, strumento utile ma pericoloso, in maniera impropria.

Internet e i social network sono una fantastica opportunità per diventare protagonisti. I giovanissimi non conoscono altro, perché il web 2.0 comincia a esistere più o meno dai primi anni 2000.

Noi adulti, che abbiamo vissuto il passaggio, siamo consapevoli delle rivoluzionarie novità introdotte da questo nuovo modo di vivere la rete: non più semplici spettatori ma attori, non più passivi consumatori ma produttori. Noi, in questo nuovo mondo virtuale, ci siamo arrivati per gradi e abbiamo avuto quasi il tempo di ambientarci. Per i ragazzi, invece, non è mai esistito altro: la rete è puro protagonismo! Ma essere protagonisti non è affatto semplice, soprattutto per i più giovani. Saper gestire saggiamente la varietà e la complessità degli strumenti che Internet ci mette a disposizione per far sentire la nostra voce è diventata una competenza chiave in un mondo interconnesso come il nostro. Di conseguenza è basilare insegnare ai ragazzi a gestire la propria identità digitale e il proprio spazio "virtuale" parte oramai della realtà.

Una delle occasioni di incontro che mi stanno più a cuore di tutte e di cui ho sempre parlato da 10 mesi a questa parte ma che non sono ancora riuscita, per mancanza di tempo, a mettere in piedi è proprio un momento di confronto con i genitori dei bambini delle scuole di Dorgali sul tema dell’utilizzo consapevole di internet e dei social. In tante, mamme, mi avete scritto e telefonato, adesso, grazie anche a questo spazio, ho deciso di raccogliere le adesioni di quanti avranno il piacere di raccontare ed ascoltare quello che sta accadendo nelle vite dei nostri ragazzi da quando gli smartphone sono entrati a far parte della nostra quotidianità chiarendo dubbi, perplessità, evitando di demonizzare qualcosa che è oramai parte delle nostre vite, e provando a trovare insieme delle soluzioni a dei problemi che oramai sono diventati abbastanza comuni e assolutamente risolvibili se affrontati con la giusta consapevolezza.

Se vi va di parlarne vi chiedo di scrivermi a antonella.fancello@gmail.com oppure più semplicemente fatelo commentando questo post. Non appena avrò un'idea di quanti sarete organizzerò uno o più incontri, ovviamente gratuiti (che ve lo dico a fa’) e ovviamente con l’inizio del nuovo anno ;-)

Grazie :-)

 

 

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