Ieri i nostri parlamentari alla Camera hanno bocciato gli emendamenti proposti da PD e M5S che riproponevano misure per gli aiuti agli alluvionati della Sardegna e prevedevano il rinvio del pagamento dei tributi negli 80 comuni colpiti dal disastro oltre che agevolazioni sui finanziamenti bancari per la ricostruzione.
Un ulteriore stop del governo nonostante le proteste dei sardi, Mauro Pili ha dichiarato «ancora una volta l’esecutivo ha dimostrato il totale menefreghismo nei confronti della Sardegna”».

Il popolo sardo è sordo ma fortunatamente non tardo! Ha preso alla lettera quel vecchio proverbio popolare “aiutati che Dio t’aiuta” non pretende certo di risolvere i problemi senza darsi da fare con tanta buona volontà e ancora cerca di rimettersi in piedi. Subito le zone meno colpite hanno sostenuto quelle più bastonate da “Cleopatra”, poi nel tempo la solidarietà si è manifestata in altri diversi modi: mano d’opera gratuita, raccolta di beni, lotterie, concerti e mostre.

Anche Dorgali ha fatto la sua parte e vorrei proprio sfruttare quest’ennesimo schiaffo nazionale per ricordare una delle tante azioni di unione e partecipazione pro bono.
Tra dicembre e gennaio, Elena Fancello ed Elisa Tendas avevano allestito ed esposto al pubblico un presepe folk ambientato in Sardegna per raccogliere fondi destinati alle famiglie colpite dall’alluvione (link articolo).
Un lavoro minuzioso che è stato molto apprezzato e, grazie alle libere offerte, è riuscito a mettere insieme 500,00 euro. Il 4 febbraio le due donne hanno versato la somma nel conto corrente del Comune destinato ai dorgalesi colpiti dall’alluvione.

Un grazie a loro ed in generale un grazie a Noi che, nonostante la castrazione sociale/politica/economica, dimostriamo di non aver perso del tutto quelle caratteristiche positive che contraddistinguono un popolo e mettono al centro dell’attenzione l’individuo ed il benessere comune.