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Gli ultimi tagli del Governo penalizzano le Province e la Regione Sardegna

Il presidente della Provinicia di Nuoro Costantino Tidu scrive a Pigliaru

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Il Presidente della Provincia di Nuoro, Costantino Tidu, ha scritto una lettera al Presidente della Regione Francesco Pigliaru per manifestare la sua preoccupazione a seguito degli ultimi tagli del Governo relativi al versamento della tassa Provinciale R.C. Auto.

"Tagli che - ha spiegato il Presidente Tidu - prima con il prelievo previsto dall'art. 7 del D.L. n. 78 del 2010,  e poi con l'art. 16 comma 7 del D.L. n. 95 del 6.07.2012, hanno fatto si che venissero meno alle Province Sarde e quindi alla Sardegna nella sua interezza, quarantamilioni ottocentocinquantunmila euro ( €. 40.851.185,000 ) per l'anno 2013, con la stessa previsione per l’anno in corso.

Da tempo - si legge nella lettera -  la Regione Sardegna rivendica la restituzione di parte della tassazione Statale applicata nell'Isola, è lecito pertanto chiedersi come si possa consentire un prelievo così ingente su una tassa di esclusiva competenza delle Province, privando in tal modo il territorio di somme consistenti e vitali per assicurare ai cittadini servizi fondamentali, quali la manutenzione e la sicurezza delle strade provinciali, circa 1000 Km.

Pur comprendendo le difficoltà dello Stato, non si può consentire che la nostra terra subisca passivamente una tassazione di tale portata e noi Amministratori pubblici abbiamo il dovere di essere portavoce  della nostra popolazione.

Ho ritenuto pertanto doveroso - ha scritto il Presidente Costantino Tidu - richiamare la Sua attenzione su un problema che investe l'intera Isola da Lei rappresentata al più alto livello politico, e perché sono certo che possa far sentire la sua voce nelle sedi più opportune, al fine di porre rimedio .

Auspico quindi, certo di rappresentare il sentire dei cittadini della Provincia di Nuoro, un Suo forte intervento presso il Governo Nazionale volto alla restituzione delle somme prelevate ai legittimi titolari di tale imposta ossia i cittadini della Sardegna, stremati da una crisi che non consente un ulteriore impoverimento che li renderebbe ancora più vulnerabili economicamente e socialmente".

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