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Terreni di Oddoene. Tutte le inadempienze dell’Amministrazione Comunale

La Redazione
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Come dimostrato, gli spazi del quotidiano restano a disposizione di tutti i lettori, pertanto la Redazione riceve e pubblica una nuova nota del gruppo di dorgalesi che in queste settimane ha rivolto precise domande all'attuale Amministrazione guidata dal Sindaco Angelo Carta (link comunicato del 26 maggio sull'ecomostro di Cala Gonone e link comunicato dell'8 giugno su Oddoene). Di seguito l'articolo firmato "Dorgali Merita Di Più" che, dopo le prime manifestazioni di contrasto popolare susseguite da giorni di silenzio sia da parte del Comune che della popolazione, riporta a galla la questione Oddoene.

 

Come cittadini ci siamo posti ed abbiamo posto ai nostri amministratori una serie di domande, ancora senza risposta, sulla decisione di vendere i terreni di Oddoene sulla base del valore € 7950,00 ad ettaro e se tale decisione avesse qualche correlazione sull’acquisizione al patrimonio comunale, con risorse proprie di bilancio, del piano terra del palazzo Ticca di Cala Gonone.

Per meglio comprendere e giudicare l’operato dell’attuale amministrazione comunale sulla vicenda di Oddoene, riteniamo opportuno ricostruire tutte le tappe precedenti alla Delibera n. 11 del 14 maggio 2015 con la quale è stato deciso di vendere i terreni di Oddoene, sgravati da uso civico, per un  valore € 7950,00 ad ettaro.

Nel maggio del 2013 l’Assessore Regionale dell’Agricoltura, nei locali della Cantina Sociale di Dorgali, firma il decreto di sclassificazione degli usi civici sui terreni di Oddoene (ca 944 ettari) che avevano perso la loro destinazione originaria boschiva e pascolativa, di ammortizzatore sociale,  con il miglioramento fondiario esclusivamente frutto del duro lavoro dei dorgalesi.

Da quel momento tutta la competenza in materia rientrava esclusivamente nella competenza del Comune di Dorgali attraverso la Giunta ed il Consiglio Comunale.

Con la relativa trascrizione nella Conservatoria dei Registri Immobiliari dal 1 settembre del 2013 l’amministrazione comunale, venuti meno gli usi civici, avrebbe dovuto per prima cosa annullare le riserve di esercizio rilasciate ai tempi degli usi civici e contestualmente  assegnare un titolo giuridico (ad es. affitto) di durata adeguata, agli attuali detentori delle unità di terreno comunali sclassificate con il Decreto dell’Assessore Regionale.

Tutto questo nelle more che l’Agenzia delle Entrate provvedesse, dietro incarico della Giunta Comunale, alla redazione della perizia estimativa sul valore dei terreni.

Questo non è avvenuto e formalmente buona parte degli attuali detentori, dal 1 settembre 2013 ad oggi, occupano terreno comunale senza titolo giuridico, senza aver la possibilità di pagare il congruo affitto al Comune, come stabilito nei contratti agrari già in essere per altre porzioni di terreno comunale, con conseguente potenziale danno erariale per le casse del comune.

Nel dicembre 2013 (vedi Delibera Giunta n. 367), esattamente dopo 4 mesi, la Giunta da mandato ai propri uffici di richiedere all’Agenzia delle Entrate la stima del valore dei terreni di Oddoene sgravati da uso civico.

Tale perizia viene consegnata al Comune il 24.02. 2014 e portata all’attenzione del Consiglio Comunale nel luglio del 2014, cinque mesi dopo (vedi Delibera n. 31 del 31 luglio 2014).

Avremmo voluto immaginare che la Giunta avesse utilmente impiegato questi cinque mesi per analizzare in maniera approfondita la perizia, vista la determinazione di un valore abnorme di € 7950,00 ad ettaro, anche alla luce delle osservazioni fatte dal Comitato pro Oddoene.

Sarebbe stato logico altresì che, visto il valore determinato dalla perizia, l’amministrazione comunale organizzasse, prima di assumere alcuna decisione, una assemblea pubblica per spiegare ai cittadini i criteri di valutazione adottati.

Ed invece, niente di tutto ciò.

Dopo ulteriori 10 mesi, esattamente il 14 maggio, il Consiglio Comunale delibera la vendita dei terreni sgravati da uso civico per il valore determinato dall’Agenzia delle Entrate di € 7950, 00 ad ettaro.

Nella stessa delibera il sindaco afferma che, vista la delicatezza, l’argomento non può prestarsi ad essere trattato in una discussione in un’assemblea pubblica. 

Tale Delibera, attualmente in vigore, nella supposta estrema urgenza  è stata resa  immediatamente esecutiva.

Solo a seguito di due assemblee pubbliche, la prima convocata dal Sindaco a decisioni già prese e solo a seguito di articoli di stampa (smentendo così le sue stesse affermazioni in Consiglio sulla delicatezza dell’argomento), la seconda autoconvocata dai cittadini, sono state messe in luce la superficialità, l’approssimazione e l’incapacità di valutazione critica della perizia che ha determinato il valore di € 7950,00 ad ettaro.

Noi possiamo affermare che tale perizia è errata, nei presupposti e nel calcolo!

E’ errata nei presupposti perché calcola la media con terreni inesistenti ( vedi seminativo irriguo) e di superfici irrisorie come i frutteti, generando così una grave sopravvalutazione sia dei valori fondiari che dell’affitto, che inspiegabilmente non fa riferimento ai contratti agrari peraltro già in essere nel comune di Dorgali.

E’ errata nel calcolo, perché nel saggio di capitalizzazione applica erroneamente i coefficienti relativi al miglioramento fondiario, per la determinazione del valore finale.

A tutt’oggi la delibera del Consiglio Comunale, che approva la vendita per 7950,00 € ad ettaro non è stata revocata, né tantomeno è stata richiesta all’Agenzia delle Entrate la revisione della perizia estimativa.

Noi vogliamo aggiungere un ulteriore elemento da sottoporre alla valutazione dei cittadini Dorgalesi: esiste forse qualche correlazione tra il valore fra tale perizia e qualche esigenza di cassa del Comune, che a tutt’oggi non ha ancora approvato il Bilancio preventivo?

Siamo certi che l’amministrazione comunale fornirà alla cittadinanza rassicuranti risposte ed a seguito delle nostre indicazioni revocherà la Delibera e chiederà all’Agenzia delle Entrate di rivedere la propria stima; rimane però un’unica certezza: la gestione della questione di Oddoene è solo l’esempio di come non sia stata fatta buona amministrazione, nel metodo e nel merito e degli effetti devastanti per la nostra comunità che la superficialità, l’approssimazione, la supponenza e l’incapacità amministrativa possono produrre.   

Tutto questo perché, Dorgali merita di più!

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