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Gian Michele Nonne: "La mia idea sul porto di Cala Gonone"

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Il porto di Cala Gonone croce e delizia della nostra ridente comunità, tema di grande attualità anche perché tra un po' ci saranno le elezioni per il rinnovo del Consiglio Comunale.

La domanda che oggi in tanti si pongono è se l'ampliamento sia da fare oppure no.

Io dico SI, certamente non a tutti i costi, certamente nel rispetto dell'ambiente  e della nostra comunità.

Con quale progetto? Col vecchio progetto? Quello che ha visto deserte ben due gare pubbliche? Quello che avrebbe svuotato la discarica delle cave di Orosei? Quello che avrebbe dovuto creare una montagna di massi larga oltre 100 metri sul fondo del mare? Ritentare con quel progetto sarebbe una perdita di tempo, e la nostra comunità non se lo può permettere. Quel progetto con la formula dell'appalto concorso, non va bene, bisogna prendere atto che nessuna impresa era interessata a quel progetto, in quanto molto oneroso, poco remunerativo e troppo impattante per via delle migliaia di metri cubi di massi per realizzare la nuova diga foranea.

Pensare che sia un investimento pubblico a realizzare l'ampliamento del porto è al giorno d'oggi pura fantascienza, o meglio quando erano disponibili le risorse pubbliche una certa parte Gonone ha osteggiato la realizzazione, purtroppo riuscendovi. Oggi quelle stesse forze si che vogliono il monopolio del porto sono in azione, per osteggiare qualsiasi tentativo di ampliamento del porto.

A  Cala Gonone serve un porto più grande? Si, ma non come quello di Arbatax che ha uno specchio acqueo di 25 ettari, quello si che sarebbe impattante, alla nostra comunità non serve un porto industriale.

A Cala Gonone serve un porto turistico adeguato, moderno e più capiente di quello attuale, basti pensare che il porto turistico di Santa Maria Navarrese ha uno specchio d'acqua di 5 ettari. Il porto di Cala Gonone ha un'estensione di poco più di un ettaro. La nostra è una  struttura superata, inefficiente ed inadeguata per capienza e per tecnologie. Dove gran parte degli operatori non possono ormeggiare i loro mezzi di lavoro, costringendoli a lasciarli all'esterno di fronte alla spiaggia centrale.

L'unica strada che rimane da percorrere al comune per realizzare l'ampliamento del porto è il Project Financing, che a differenza dell'appalto concorso lascia al privato la stesura e la realizzazione del progetto che potrà essere messo a bando di gara. La stessa formula del project financing è stata da poco adottata dal consiglio comunale per l'ampliamento dell'acquario. In sintesi la società che ha in gestione l'Acquario ha presentato il progetto per l'ampliamento dell'acquario, che lo porterà ad essere il terzo più grande d'Italia. Nel momento in cui il progetto verrà messo a bando, tutte le aziende aventi interesse potranno partecipare, il vincitore dovrà eseguire l'ampliamento ed avrà in gestione per 20 anni l'acquario di Cala Gonone. Anche gli attuali gestori dell'acquario sono "Istranzos", tuttavia hanno dimostrato di essere stati capaci di gestire bene la struttura e di inserirsi nel tessuto sociale della nostra comunità. Anche per l'acquario i gufi tafazzisti che vedono complotti ovunque, hanno detto, sperato e sognato scenari post apocalittici, la realtà è completamente diversa. L'acquario è una struttura che funziona, che da occupazione,  che da lustro alla nostra comunità, che  ha ampliato e differenziato l'offerta turistica di Cala Gonone. La fortuna ha voluto che nonostante il progetto dell'Acquario avesse una gestazione di oltre vent'anni, tutte le amministrazioni che si sono succedute hanno creduto in quel progetto, e la costanza ha premiato la nostra comunità.

La stessa procedura potrà essere usata per l'ampliamento del Porto, l'augurio è che qualsiasi amministrazione vada a governare il paese, creda ancora nell'ampliamento del porto e non molli la presa su una infrastruttura che è vitale per la nostra comunità.

Perchè ampliare il porto?

Perchè dobbiamo garantire a tutti i nostri operatori di lavorare in sicurezza all'interno di un porto degno di questo nome. Con questo porto, anche col miglior sistema di gestione, non è realizzabile. Questo porto è troppo piccolo. L'idea del piccolo è bello, che è stata sintetizzata in un passaggio dell'articolo di Gaetano Mura contro l'ipotesi di ampliamento del porto, che così scrive " ....i porti rappresentano la porta di entrata e di uscita dal proprio paese. Sono la porta di casa, il biglietto da visita, ma ad un ovile non serve il portone di una cattedrale perché inadeguato, il suo portone in ginepro inclinato però é meraviglioso". Una bellissima similitudine, per spiegare che piccolo è bello. Ma è da un bel pezzo che i pastori hanno abbandonato quelle porte in ginepro. Le hanno lasciate senza rimpianti e senza rinnegarle. Non abitano più i sos cuiles, ma possono rientrare ogni sera nella propria abitazione come tutti gli altri lavoratori. Oggi hanno aziende moderne, con aree per lo stoccaggio dei foraggi, per il ricovero del bestiame e per la mungitura. I pastori che sono passati dall'ovile di ginepro alle moderne aziende, sono stati capaci di collaborare con gli altri allevatori, creando la Cooperativa Dorgali Pastori. Un fiore all'occhiello per la nostra comunità, perche sono stati capaci di cooperare, di modernizzare, di ampliare e di differenziare.

Queste caratteristiche sarebbe giusto portarle anche tra gli operatori del Porto di Cala Gonone, per fare questo è necessario avere un porto più grande. Fintanto che alcuni operatori rimarranno fuori, non ci sarà pace, ne possibilità di avere una proficua collaborazione tra tutti gli operatori.  

Sul tema delle tecniche costruttive nell'articolo di Gaetano Mura si parla di Montecarlo e di Verbania, nel primo caso il sistema del porto galleggiante sta funzionando, nel secondo caso il sistema dei pontili è parzialmente affondato. Un pensiero quello di Gaetano condivisibile, in quanto un'opera può essere realizzata tanto bene, quanto male, e che la qualità del manufatto non dipende dalle dimensioni. Con una differenza sostanziale a Montecarlo hanno realizzato un molo di 350 metri su un fondale di oltre 40 metri. Mentre a Verbania nel Lago Maggiore hanno realizzato dei pontili galleggianti simili a quelli che si trovano dentro il nostro porto su un fondale di 6/8 metri, il danneggiamento di alcune parti del pontile è stato causato da un ciclone, che ha generato onde di 1,50 metri. Probabilmente o a causa della progettazione o della scarsa qualità dei manufatti i danni sono stati ingenti. (Articolo La Stampa 29/10/2013) (www.lavenomombelloedintorni.it).  

I danni certo non sono da escludere, il mare ci riserva sempre molte sorprese. Infatti a Cala Gonone, non una ma per ben due volte si è dovuto rimediare agli ingenti danni causati dalle forti mareggiate. La prima volta a metà degli anni sessanta, la seconda nel 1997.

Nonostante i danni, le amministrazioni del tempo, non hanno pensato neanche per un attimo, che il porto fosse una scelta sbagliata. Lo hanno messo in sicurezza e rimediato ai danni causati dal tempo. Nessuno si è mai sottratto alle scelte sul porto. Anche quando si è iniziato a parlare di ampliamento, si è cercato di portare avanti il progetto per il bene del paese, aldilà delle singole appartenenze. Purtroppo la procedura adottata non ha dato i suoi frutti. Ma così come si è reagito ai danni causati dal tempo, così si deve reagire per l'ampliamento del porto per andare incontro alle richieste di tutti i nostri operatori per porre così le basi per uno sviluppo sostenibile e duraturo della nostra comunità.

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