La sua vicenda è rievocata pure nel libro dell’ANPI nuorese “Pitzinnos Pastores Partigianos eravamo insieme sbandati”, opera di Piero Cicalò, Pietro Dettori, Salvatore Muravera e Natalino Piras. Nel libro anche un breve profilo di Billia Malatesta, adattato dal calendario 2010 del Rotary di Dorgali.
Il nonno di Billia, muratore, era toscano e venne in Sardegna al tempo dei tagliatori di boschi e dei carbonai. Billia combatté la seconda guerra mondiale e dopo il tragico 8 settembre 1943 si arruolò con le brigate partigiane nelle montagne del cuneese tra Italia e Francia. Tutte notizie confermate dal nipote Pietro Paolo Piredda la cui madre era sorella di Billia.
Riemerge una costante nella storia dei dorgalesi che si opposero al fascismo da Crodazzu a Billia Malatesta e altri: il senso di giustizia sociale che muove in maniera naturale contro l’ingiustizia. C’è grande senso di compartecipazione nelle parole di Pietro Paolo. “Tziu Billia smise di fare il muratore a 80 anni dopo che costruì e arredò a Marsiglia la casa di sua figlia Pierrette”. L’altra figlia è Sabine. “Era un uomo forte e determinato. Parlava in sardo, dorgalese schietto, consapevole delle sue radici, uno che fino alla fine ha creduto all’importanza della sua storia, da partigiano”. Quale migliore lascito.